
Marche, la Regione tra identità e educazione alimentare rilancia la pesca: pesce fresco dell’Adriatico nelle mense scolastiche
La Regione Marche conferma il proprio impegno strategico per il sostegno e il rilancio del comparto della pesca e dell’acquacoltura, settori vitali per l’economia costiera e per l’identità culturale del territorio. Numerose le misure attivate a favore degli operatori del settore, dei territori e delle comunità locali. È quanto ha evidenziato l’assessore regionale alla Pesca, Andrea Maria Antonini, oggi a Palazzo Raffaello, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto su quanto è stato fatto, «grazie a una programmazione puntuale e a un utilizzo mirato delle risorse regionali e comunitarie – ha specificato Antonini –. In particolare del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA). E anche su quello che stiamo mettendo ancora in campo».
Forte impegno delle Marche per il rilancio del settore della pesca
E ancora. «Tra queste iniziative ve ne è una conosciuta che riprendiamo: “Pappafish”, con cui portiamo il pesce fresco dell’Adriatico nelle mense scolastiche. Lo facciamo all’interno di un’azione più ampia che è quella delle Marche regione del benessere e della qualità della vita. Lo facciamo come educazione alimentare, partendo dai più giovani, con un occhio alle filiere corte, per la salute dei ragazzi e per un’economia locale legata alla pesca che deve crescere».
Un settore strategico su cui la Regione ha investito con fondi e misure
«In un momento storico complesso – ha continuato Antonini – contrassegnato da profonde trasformazioni ambientali ed economiche, la Regione Marche ha scelto di investire risorse, competenze e innovazione per rafforzare un comparto strategico. Negli ultimi tre anni abbiamo distribuito quasi 30 milioni di euro per le attività legate alla pesca marittima. Sono misure importanti che hanno già avuto risposte da parte delle varie imprese che hanno partecipato ai bandi e beneficiato dei contributi».»
Allora, prosegue l’assessore regionale alla Pesca, «valorizziamo, la Blue economy e la sostenibilità ambientale del mare. Ma allo stesso tempo sosteniamo le imprese che sappiamo quanto hanno sofferto in questi ultimi anni per le guerre o l’aumento dei prezzi del carburante. L’insieme di questi interventi, conclude Antonini, dimostra «l’approccio sistemico adottato: non solo aiuti diretti alle imprese, ma anche promozione culturale, valorizzazione del territorio, attenzione all’ambiente e innovazione nei processi. La pesca non è solo economia: è parte della nostra identità. È nostra responsabilità rafforzarla, renderla più sostenibile, e aprire nuove prospettive per le comunità che da sempre vi operano con dedizione e competenza».
(Italpress)