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ricci gommone spiaggia

I fischi si sprecano

L’ultima spiaggia di Ricci: sbarca in gommone sui lidi, regala patatine in plastica e affonda con il campo largo

Il candidato del Pd solca le spiagge marchigiane tra bagnanti scettici, brindisi e chips in busta. Il centrodestra prepara un altro esposto contro la "campagna elettorale galleggiante", a spese dei contribuenti

Politica - di Alice Carrazza - 5 Agosto 2025 alle 10:45

Non è chiaro se sia più grottesco il metodo o più patetico il messaggio. Fatto sta che Matteo Ricci, candidato del campo largo alla presidenza della regione Marche, ha deciso di tuffarsi nella campagna elettorale estiva lungo le coste. Ma anziché solcare il mare della credibilità, sembra affondare in quello del ridicolo. L’ex sindaco di Pesaro infatti, fresco di inchiesta per corruzione e circondato da un cerchio magico di indagati ed eventi brevettati a peso d’oro, ha varato la sua “campagna a remi”, abbandonando la terraferma — e forse anche la realtà — per salpare a bordo del Pelikan, un’imbarcazione finanziata con fondi regionali. Scopo dichiarato: raccogliere la plastica. Obiettivo reale: raccogliere voti.

Patatine al popolo, plastica a volontà

Che il barcone fosse il simbolo perfetto del campo largo lo si era intuito da tempo: fa acqua un po’ da tutte le parti. Eppure, il dem ha voluto superare se stesso, sbarcando sulle spiagge con buste di patatine da distribuire ai bambini, sperando che le madri, tra un selfie e un mojito, si ricordassero del volto abbronzato dell’europarlamentare del Pd.

Peccato che – come segnalano ironicamente i bagnanti a Libero – quei sacchetti fossero rigorosamente in plastica. Altro che missione green.

“La politica da spiaggia” dovrebbe evocare ben altri ricordi: nel 1961, Aldo Moro passeggiava a Terracina in giacca e cravatta accanto alla figlia Agnese. «Quando andavamo in spiaggia – raccontava Agnese Moro – papà indossava sempre la giacca: diceva che, essendo un rappresentante del popolo italiano, doveva restare sempre dignitoso e presentabile». Un modello di decoro istituzionale oggi lontano anni luce dai bermuda e dalla T-shirt bianca di Ricci.

Dal Palio alla ritirata dal “Pantano”

Ma se sul bagnasciuga il prode uomo della Schlein osa tutto, nell’entroterra la musica è diversa. Domenica scorsa ha disertato il Palio di Pesaro, un appuntamento che non aveva mai mancato. Pioveva, si è detto. Secondo molti a piovere erano i fischi. Presentarsi in piazza da ex sindaco indagato, mentre la magistratura indaga i suoi ex collaboratori, richiede un coraggio che evidentemente non si poteva permettere.

A trionfare è stato il quartiere Pantano: una coincidenza beffarda, che richiama la situazione politica in cui naviga la sinistra marchigiana, impantanata tra proclami ecologisti e vecchie pratiche clientelari, con fondi pubblici forse trasformati in carburante elettorale.

Il candidato col trolley

In barba alla coerenza, i compagni provano a presentare Ricci come il simbolo della “presenza fisica sul territorio”. «Io sono qui perché la mia idea di politica è la presenza fisica sul territorio, non la propaganda da palazzo», ha dichiarato. Parole curiose per un europarlamentare soprannominato “il candidato col trolley”, per la sua passione per i viaggi tra Roma e Bruxelles. L’unica “presenza” evidente, al momento, è quella delle sue chips in busta.

Il suo attacco arriva poco dopo il comizio di Giorgia Meloni ad Ancona, dove la premier ha annunciato l’ingresso delle Marche nella Zona economica speciale (Zes). Mentre il centrodestra offre misure concrete come sgravi fiscali e accesso facilitato al credito, dunque, il campo largo risponde con snack e passeggiate per il litorale.

Palestina, Greta e il clima da campagna

Il viaggio non finisce qui. Ricci ha poi fatto tappa a Osimo, colpita dall’alluvione. «Il cambiamento climatico è più veloce di quanto immaginassimo, bisogna agire subito», ha detto, come se bastasse una frase a effetto.

Non è dato sapere se, come suggerisce Pietro Senaldi, in caso di vittoria nominerà Greta Thunberg assessore all’Ambiente o ambasciatrice delle Marche nel mondo. In ogni caso il programma, almeno nei proclami, è già chiaro: riconoscere lo Stato di Palestina, piantare un milione e mezzo di alberi e — per completare il miracolo — fermare il caldo. O forse il gelo visto la sfiducia politica diffusa e il crollo del del partito di Elly nei sondaggi.

Incombe l’esposto di FdI

Tornando al punto primo: il gommone. «Viaggiamo con una barca che raccoglie la plastica: è il nostro manifesto galleggiante», ha confessato il dem al Corriere. Stesso “manifesto” che rischia di diventare il centro di un nuovo esposto. Alcuni esponenti del centrodestra locale stanno preparando un dossier da presentare in Procura. Si parla di sponsorizzazioni sospette, stanze in affitto semigratuito, delibere opache e naturalmente del Pelikan, l’imbarcazione finanziata con 152mila euro regionali nel 2024, di cui 48mila già liquidati.

Ultima spiaggia

In campagna elettorale, ogni mezzo si sa è lecito. Ricci ha però proprio perso la bussola. Il rischio non è solo quello di naufragare, ma di trasformare la politica in una parodia estiva, senza copione né direzione.

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Ci sono 2 commenti

  1. pietro ha detto:

    La grande evoluzione e trasformazione delle campagne elettorali della sinistra: dal pullman al camper al gommone , questo è progresso .. , oggi è trend navigare con il gommone come un immigrato , d’altra parte Ricci è un immigrato (con un reddito di cittadinanza Eu di da € 10.000 mensili ) che dalla poltrona europea chiede asilo e cittadinanza alla poltrona della regione Marche , carissimi marchigiani per l’on Ricci comunque vada non starà scomodo!

  2. Luigi ha detto:

    È già finita per te Ricci , prima ancora di iniziare!!! Ne mangerai di patatine!! Se sei cosi convinto di vincere dimettiti già dal parlanento europeo !!!! Pagliaccio

di Alice Carrazza - 5 Agosto 2025