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L’Anm va allo scontro con il governo: “I giudici decidono. Neppure chi ha vinto le elezione può fare ciò che vuole”

Replica stizzita a Meloni

L’Anm va allo scontro con il governo: “I giudici decidono. Neppure chi ha vinto le elezione può fare ciò che vuole”

L'associazione nazionale magistrati alza il livello della polemica dopo le parole della premier sul "disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura. Lunare intervista al "barricadero" segretario generale Rocco Maruotti e la dura nota della Giunta centrale

Politica - di Gabriele Alberti - 7 Agosto 2025 alle 13:47

Intervista lunare a Rocco Maruotti, segretario generale dell’Anm, che mette l’elmetto e replica all‘affondo della premier Meloni. Si avvicinano molto a una “discesa in campo politica” le sue parole rilasciate al Corriere della Sera sul caso Almasri, sull’archiviazione della posizione personale della presidente del Consiglio, il rinvio a giudizio di ministri e sottosegretario. Le parole di Giorgia Meloni al Tg5 (“Vedo un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura, particolarmente quelle che riguardano i temi della migrazione”) suscitano una reazione stizzita e furibonda. “Non è il governo a decidere chi ha rispettato la legge”. Non ce ne voglia,  ma sembrano le parole molto esplicite del capo di una partito politico.

L’Anm sulle barricate contro il governo

“Il Tribunale dei ministri, all’esito di un’indagine estremamente accurata, ha operato una selezione delle posizioni dei diversi indagati ritenendo che solo per alcuni si potesse formulare una previsione di condanna. Non entro nel merito delle valutazioni fatte dai giudici, mi limito a dire che l’archiviazione è ampiamente motivata”. L’affondo di Meloni ha toccato il nocciole della questione che sta andando di traverso alle toghe: la riforma della giustizia e la “vendetta” dei magistrati contro l’esecutivo, a partire dal caso Almasri alle decisioni dei magistrati italiani ed europei di contrasto alla politica migratoria del governo. Va all’attacco Maruotti: “È assolutamente falso e comunque era solo questione di tempo. Che a Palazzo Chigi sarebbero arrivati a collegare l’esito di questa indagine con la riforma della magistratura era scontato. Verrebbe da pensare che sia una anticipazione della decisione di difendersi dal processo invece che nel processo”, attacca Maruotti.

Maruotti (Anm) all’attacco: “Decidono i giudici, non il governo”

Il segretario generale dell’Anm va giù pesante. La premier afferma che il governo ha agito nel rispetto della legge e a tutela della sicurezza degli italiani. Lui confuta: Meloni ha torto: “È una valutazione giuridica che non collima con quella fatta dai componenti del Tribunale dei ministri. Che, per quanto estratti a sorte, hanno pur sempre superato un concorso in magistratura. Forse sarebbe il caso che a decidere se vi è stato favoreggiamento di un presunto torturatore, omissione di atti d’ufficio e peculato sia un giudice”. Sale sulle barricate circa “l’invasione” di campo nel terreno squisitamente politico che spetta al governo. Rovescia l’assunto: “Alla luce delle dichiarazioni della presidente del Consiglio Meloni forse si potrebbe obiettare che l’invasione di campo, in questo caso, sia da parte della politica”. Maruotti aizza lo scontro e dà dell’incompetente al governo.

Guerra aperta: “Neppure chi ha vinto le elezioni può fare ciò che vuole”

C’è un disegno per frenare il contrasto all’immigrazione illegale come dice Meloni? Risposta: “È un’accusa assolutamente infondata. Forse prima di vedersi bocciare le proprie iniziative legislative in materia di immigrazione anche dai giudici della Corte di Giustizia europea sarebbe stato sufficiente tenere conto dell’apparato di norme nazionali e sovranazionali esistenti. Che non consentono  neppure a chi ha vinto le elezioni, di fare ciò che vuole sulla pelle degli esseri umani, anche se si tratta di migranti”. Sembra di ascoltare qualcuno del Pd o di Avs.

L’attacco frontale: “Non comprendono la separazione dei poteri”

Non finisce qui. Arriva la nota ufficiale della giunta centrale dell’ Associazione nazionale magistrati ad alzare l’asticella dello scontro contro il governo: “I magistrati non fanno politica, fanno il loro mestiere ogni giorno. Nonostante insulti, intimidazioni e una campagna costante di delegittimazione. Che danneggia i fondamenti stessi del nostro Stato democratico”. Così la giunta dell’Anm che si erge a vestale della costituzione. La nota arriva dopo le parole al tg5 della premier Giorgia Meloni. Solo pochi giorni fa, il botta e risposta tra il presidente Anm, Cesare Parodi, e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’attacco termina, anche qui accusando il governo di non capire. “Non esiste alcun disegno avverso all’esecutivo. Affermarlo significa non comprendere il funzionamento della separazione dei poteri dello Stato“, conclude la nota.

 

 

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di Gabriele Alberti - 7 Agosto 2025