
La follia
Ladri di case, primo arresto a Roma grazie al dl Sicurezza. Ma per il giudice il fatto non è grave e libera l’albanese
Per le norme introdotte dal governo l'occupante è stato arrestato per direttissima dai carabinieri. Ma il magistrato si è messo di traverso e non ha convalidato l'arresto. A Torino per lo stesso reato si è proceduto diversamente
Occupa una casa e viene arrestato per direttissima in osservanza del Decreto sicurezza: è il primo caso a Roma. E’ accaduto nel nel palazzo al civico 18 di via Val D’Ala, in zona Conca d’Oro: un inquilino si è accorto che qualcuno stava forzando la porta di ingresso di un appartamento. Subito ha chiamato il 112 e i carabinieri sono arrivati e hanno arrestato un albanese di 52 anni con due capi di imputazione: danneggiamento e occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui. Il secondo reato – come sappiamo- è stato introdotto con il Dl Sicurezza voluto dal governo Meloni: prevede la pena della reclusione da due a sette anni. Dopo Torino, anche a Roma, quindi, c’è stato il primo arresto sulla base della nuova normativa.
Ladri di case, l’assurdo a Roma, arrestato e liberato un albanese
Il caso è stato segnalato dal Messaggero che ha seguito la vicenda fino alla fine. Peccato infatti che come al solito un giudice si è messo di traverso. E durante il processo per direttissima non ha convalidato l’arresto perché il 52enne, Sazan Gropasi, è totalmente incensurato. E «il fatto non risulta particolarmente grave». Assurdo. Eppure gli estremi c’erano tutti per procedere alla punizione di un reato odioso. Infatti l’uomo, «in concorso con tre soggetti non identificati» – è la ricostruzione- ha forzato la serratura di un appartamento disabitato; di proprietà dell’Inps e gestito dalla società Romeo Gestioni spa. E lo ha occupato abusivamente. L’occupante albanese è stato arrestato in flagranza di reato.
Arrestato in base al dl sicurezza ma per il giudice il fatto non è grave
“Il pm di turno, Giorgio Orano, ha convalidato le perquisizioni e il sequestro del cacciavite; disponendo il giudizio direttissimo davanti al Tribunale di Roma in composizione monocratica”. Al termine dell’udienza, che si è svolta martedì, il giudice Federica Gulli ha ordinato l’immediata liberazione dell’indagato. Il motivo è il seguente: entrambi i reati che gli vengono contestati prevedono l’arresto facoltativo: «per il quale si procede solo se la misura è giustificata dalla gravità del fatto; e ovvero dalla pericolosità del soggetto». La giudice, insomma, ha decretato che «non sussiste alcuni dei richiesti presupposti – si legge nell’ordinanza-. Poiché l’occupante risulta incensurato, non ne viene riconosciuta la pericolosità sociale. E, infine il fatto non risulta particolarmente grave». Il tutto basandosi sulla testimonianza del vicino di casa. Secondo cui , Gropasi «sarebbe entrato nell’appartamento lasciando un materasso per poi uscire». Immaginiamo che non abbia portato un materasso per puro diletto ma per rientrare nell’appartamento e coricarvisi.
A Torino per lo stesso reato si è proceduto all’arresto
Ma il magistrato ha deciso di non convalidare l’arresto e di non disporre nessuna misura cautelare. Una storia triste he ci riporta alla discrezionalità dei giudici. Un arresto simile, per lo stesso reato, si è infatti verificato giorni fa a Torino: quattro ragazzi – tre marocchini e un’italiana – hanno sfondato la porta e si sono introdotti in un appartamento al civico 5 di corso Brescia, approfittando dei proprietari in vacanza. I carabinieri, arrivati sul posto, si sono resi conto che non erano ladri, ma occupanti abusivi.