
Stantia retorica antifascista
“Silvia Salis stavolta il martello se l’è dato sui piedi”: la sindaca di Genova sbeffeggiata da Del Debbio
«La Salis questa volta il martello se l’è tirato sui piedi». La frase scelta da Paolo Del Debbio sulle colonne della Verità è già un titolo da collezione. Pare infatti che, alla commemorazione della strage di Stazzema, la neosindaca di Genova, Silvia Salis, abbia scambiato il ricordo per un comizio, il dolore per propaganda e la memoria per retorica da centro sociale. Così, alzando i toni e abbassando la soglia del ridicolo, l’ex campionessa del lancio del martello ha deciso di scagliarlo — stavolta a parole — contro un pericolo che non c’è: «Il fascismo oggi non marcia, crea dei trend». Come no. E i meme sarebbero le nuove camicie nere.
Antifascismo d’accatto: Salis vuole sfilare la poltrona a Schlein
È qui che Del Debbio le fa cadere la maschera: «Si candida a diventare la leader del centrosinistra e quindi ha cominciato a sfoderare l’unica ragione di sopravvivenza del medesimo. E cioè l’antifascismo militante contro un fascismo che non esiste». Insomma, si ricostruisce il nemico per giustificare la propria esistenza e contendere il posto alla povera Elly Schlein.
Il fascismo fantasma e i voti fantasma
Come scrive il giornalista e conduttore di successo, basterebbe leggere un qualsiasi dato elettorale per accorgersi che le fantasie della sinistra non hanno alcun contatto col mondo reale. Ma la sinistra, si sa, è allergica alla realtà. «La Salis saprà, tra un lancio e un altro, che queste formazioni politiche hanno preso voti in maniera totalmente irrisoria, irrilevante, comunque non tale da ritenere che in Italia ci sia un rischio fascista».
Difficile dargli torto. Ma, come spesso accade, quando la sinistra non trova fascisti veri, se li inventa. Quando non trova emergenze, le crea. E quando non ha nulla da dire, urla. A squarciagola.
Trend, slogan e maestri d’ipocrisia
La frase «Oggi non marciano, creano dei trend» ha provocato nel giornalista un moto spontaneo: «Senti chi parla! Da che pulpito! Non sfuggirà alla Salis che la sinistra è maestra nel creare i trend». E qui, più che una risposta, arriva la radiografia: dalla bandiera arcobaleno diventata vessillo obbligatorio, fino alla conversione dell’antimelonismo in status sociale, le mode della sinistra sembrano cucite su misura per chi ha bisogno di sentirsi moralmente superiore senza mai fare un’autocritica.
Del Debbio ironizza: «Se creare un trend fosse fascismo, si chiudano immediatamente tutte le agenzie di marketing, di comunicazione e di pubblicità in quanto possono essere considerate ricostitutive del partito fascista».
Insulti come argomenti, e il pulpito rovesciato
Silvia Salis si lamenta: «Usano l’insulto come se fosse un argomento». Del Debbio non le lascia scampo: «Ha presente cosa dicono i suoi compagni di coalizione nei confronti del governo e della Meloni nelle sedute della Camera e del Senato? Le sembrano argomenti?». Un boomerang retorico, che torna al mittente.
Il repertorio dem — lo si vede da anni — non si fonda sul confronto, ma sulla demonizzazione. Loro non discutono: etichettano.
La tragedia dei libri presi in giro
La prima cittadina genovese, moglie del regista Fausto Brizzi, si lamenta anche sul piano culturale: “Pare che qualcuno abbia riso di certi libri progressisti“. Un delitto d’opinione, secondo lei. Ma qui Del Debbio non si trattiene e glielo spiega: in Italia, per decenni, «l’egemonia culturale comunista» ha preso in giro opere, autori e idee senza alcun bisogno di roghi. E se oggi qualcuno osa ridicolizzare un romanzo woke o di un saggio fluido, non è fascismo: è semplicemente libertà.
Meme, hashtag e camicie nere digitali
Il momento più alto — o più basso, a seconda dei punti di vista — arriva quando la Salis afferma che «il fascismo si traveste da hashtag e meme». A questo punto, Del Debbio la inchioda: «Ci viene il sospetto che la Salis frequenti poco i social. Non avrà tempo. Li faccia guardare da qualcuno di sua fiducia e vedrà che i suoi alleati sono esperti assoluti in questo campo». E giù il catalogo: meme anti-Meloni, hashtag come insulti, cancel culture a giorni alterni.
Del Debbio: “La Salis mi ha fatto cadere le braccia”
Il finale è un piccolo gioiello di ironia: «Oggi potrò indossare una camicia senza manica, perché leggendo le dichiarazioni della Salis mi sono cadute le braccia. Proverò, cum grano salis, a superare il trauma e a riattaccarle». Si ride, amaramente. Perché a furia di evocare il passato, la sinistra ha dimenticato il presente. E l’Italia, nel frattempo, è cambiata.