
Volgare attacco
Insulti e gestacci di Pappalardo a Meloni: depositata un’informativa in Procura. Le scuse maldestre del cantante
Non poteva esaurirsi con un nulla di fatto e tante scuse la pagina triste delle volgari invettive contro Giorgia Meloni di cui si è reso protagonista Adriano Pappalardo durante un concerto a Fiumicino. Una informativa è stata depositata dai carabinieri in Procura a Civitavecchia sugli insulti rivolti dal cantante alla premier durante un’esibizione a Passoscuro, mercoledì sera.
Insulti Pappalardo a Meloni: informativa in Procura
Il cantante, prima di esibirsi, ha insultato la presidente del Consiglio dal palco, in modo molto irruento. Non solo, ha “condito” il tutto facendo gesti volgari in relazione al rapporto con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Incassando, tra l’altro, i fischi del pubblico che non ha gradito affatto. Molti i commenti di sdegno sui social: “Andava fermato. E’ ingaggiato per cantare, non per insultare”. “Si è preso i suoi meritati fischi”. Chi era andato al concerto pensando solo di ascoltare un po’ di musica commenta: “ha iniziato a fare una polemica di indirizzo politico totalmente fuori contesto. Parolacce e gesti sui genitali, ha ricevuto fischi e qualcuno è anche andato via. Inguardabile”. Anche un altro conferma: “ha inveito contro il governo e si è beccato diversi insulti dal pubblico”.
Pappalardo: “Un tizio mi ha detto: ‘qui sono tutti di sinistra’”…
Pappalardo ritorna sul fatto di essersi scusato. “Ho chiesto tre volte scusa a tutti quanti per aver detto quella brutta frase – ha spiegato all’Adnkronos lo stesso Pappalardo -. Ho detto una cosa tipo: qua ci stanno togliendo tutto, anche la possibilità di fare il nostro lavoro; e questo grazie al governo di oggi, che continua a togliere, togliere, togliere. Poi ho detto che speravo che la Meloni mi avesse sentito. Però dopo la seconda canzone ho chiesto scusa più volte. Ho detto, signori, io vi chiedo scusa ufficialmente per quello che ho detto”. Poi ha usato un argomento bizzarro: “Un energumeno, prima che salissi sul palco, mi ha preso per un braccio e mi ha detto: ‘qui siamo tutti compagni, tutti di sinistra’. Quindi io ho pensato di assecondarli e mi sono lasciato prendere da questo attimo di intemperanza e ho detto qualcosa contro il governo”.