
L'ombra del passato
Inesorabile giustizia, la legge bussa alla porta dopo 30 anni: omicida cinese in fuga da una vita stanato e arrestato a Milano
Il killer si era dileguato facendo perdere le sue tracce e mimetizzandosi tra l'operosa cittadinanza brianzola. Ma la giustizia ha la memoria lunga: e l'uomo, accusato dell'omicidio del vicino che odiava, e che si era rifugiato in nord Italia, è finito in manette dopo una fuga trentennale dalla Cina
È sicuramente un caso di giustizia a lungo termine quello che ha per protagonista un omicida cinese in fuga dopo il delitto commesso in casa e latitante a Milano da una vita, e che proprio nelle scorse ore ha visto chiudere il cerchio di una vicenda che ha dell’incredibile. L’uomo era ricercato in Cina per un omicidio di 30 anni fa: oggi, la polizia italiana lo ha stanato nella Bergamasca, dove l’assassino mimetizzatosi a lungo nell’ordinarietà di una vita laboriosa e di un’esistenza sotto-traccia, è finito in manette. Il killer si era dileguato velocemente facendo perdere le sue tracce e nascondendosi tra l’operosa cittadinanza brianzola d’importanza. Ma la giustizia ha la memoria lunga: e l’uomo, accusato dell’omicidio del vicino che tanto odiava, è finito in manette dopo una fuga lunga tre decenni…
Milano, ricercato in Cina per un omicidio di 30 anni fa, arrestato dalla Polizia italiana
Il cerchio si è chiuso, anche se dopo ben un trentennio. Arrestato dalla Polizia un uomo di nazionalità cinese, ricercato per un delitto compiuto in Cina anni e anni fa. La Polizia di Stato, in continuità con l’attività di controllo e contrasto dei reati connessi alla criminalità cinese intrapresi dalla squadra mobile della questura di Milano, attivata da una segnalazione proveniente dal servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, ha coordinato un’indagine che ha permesso di arrestare un cittadino di nazionalità cinese di 57 anni, residente a Milano, in esecuzione di un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità della Repubblica Popolare Cinese per il reato di omicidio doloso.
Arrestato nella Bergamasca mentre era su un furgone per le consegne di alimenti
Nel 1995, nel distretto di Goacheng, l’uomo avrebbe colpito con numerose coltellate un vicino di casa nei confronti del quale nutriva un rancore personale, provocandone la morte. Non solo. In preda a una furia cieca, in quella stessa delittuosa occasione, avrebbe ferito gravemente anche il fratello della vittima. Dopo i fatti, poi, l’assassino in figa nel 2002 si sarebbe quindi rifugiato in Italia dove, fornendo false generalità, era riuscito a ottenere un permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Pertano, stabilitosi a Milano, il 57enne lavorava in un negozio di generi alimentari a Bergamo. I poliziotti della Squadra Mobile milanese lo hanno arrestato a Boltiere (Bg), dove è stato rintracciato a bordo di un furgone utilizzato per le consegne di alimenti. Al termine degli accertamenti di rito, il 57enne è stato portato nella casa circondariale di Bergamo a disposizione della Corte d’Appello.
Omicida cinese in fuga da 30 anni: un caso di giustizia a lungo termine
A caso chiuso, dunque, la notizia dell’arresto a Milano di un uomo di 57 anni, cittadino cinese, ricercato per un omicidio compiuto in Cina nel 1995, rappresenta un esempio lampante di come la giustizia, seppur con i suoi tempi, possa fare il suo corso. Un caso, quello in oggetto, che solleva diverse considerazioni importanti. In primo luogo, dimostra l’efficacia della collaborazione internazionale tra le forze dell’ordine. L’indagine infatti, partita da una segnalazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, evidenzia l’importanza di questi canali nel contrastare i crimini transnazionali. Nonostante il reato sia stato commesso a migliaia di chilometri di distanza e decenni fa, l’esistenza di un mandato di arresto internazionale ha permesso alla Polizia di Stato italiana di agire in modo mirato e coordinato.
L’importanza del servizio per la cooperazione internazionale di Polizia
Non solo. Un altro aspetto rilevante è quello inerente la perseveranza della giustizia. Per quasi 30 anni, il killer in latitanza è riuscito a sfuggire alle autorità, vivendo in Italia sotto false generalità. E ottenendo un permesso di soggiorno. Il che porta a puntare i riflettori su un sistema di occultamento meticoloso, ma che alla fine non è stato sufficiente. L’arresto a Boltiere, a bordo di un furgone per le consegne, mostra infatti che la vita apparentemente normale che il killer in fuga aveva costruito non è riuscita a occultare il suo passato. Non indefinitamente quanto meno…
Omicida cinese in fuga da 30 anni: i particolari dell’inchiesta su fuga e latitanza
Questo arresto allora, avvenuto nell’ambito di un più ampio controllo sulla criminalità cinese a Milano, getta una luce sulla complessità delle comunità straniere e sulle sfide che le forze dell’ordine devono affrontare. Il fatto che l’uomo avesse ottenuto un permesso di soggiorno con false generalità solleva questioni sui controlli e sulle procedure, ma è importante notare che l’individuazione di tali irregolarità è un processo lungo e complesso.
Un crimine che non va in scadenza…
In conclusione, l’arresto del 57enne cinese non è solo la fine di una lunga latitanza, ma anche un potente messaggio. Dimostra che il crimine, anche se commesso in un altro continente e in un’altra epoca, può – e deve – essere perseguito. Come anche che la cooperazione tra le polizie di diversi Paesi è fondamentale per garantire che i responsabili di reati gravi non possano trovare rifugio e impunità all’estero.
Coordinamento en sinergie: ulteriori sviluppi nei prossimi mesi
Pertanto, le autorità italiane al momento stanno valutando la documentazione fornita dalla Repubblica Popolare Cinese. Mentre l’avvocato dell’uomo ha annunciato che presenterà opposizione alla richiesta di consegna. Chiaro, insomma, che la vicenda, che chiude una latitanza trentennale, sarà oggetto di ulteriori sviluppi nei prossimi mesi. Intanto, però, c’è già un’udienza fissata per l’esame della procedura estradizionale.