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Imane Khelif lascia la boxe: da quando il test sessuale è diventato obbligatorio non è più salita sul ring

Giallo oro

Imane Khelif lascia la boxe: da quando il test sessuale è diventato obbligatorio non è più salita sul ring

Sport - di Giovanni Pasero - 20 Agosto 2025 alle 20:25

L’oro vinto alle Olimpiadi di Parigi da Imane Khelif si tinge ulteriormente di giallo. Come riportano i media francesi, la pugile algerina, non ha intenzione di ritornare sul ring. Almeno fino a quando i test genetici per accertare il sesso di chi gareggia, saranno obbligatori.

“Al momento ha smesso – ha rivelato l’ex manager Nasser Yesfah ai microfoni del giornale francese Nice-Matin -. Non ha ricominciato, non pratica più la boxe. In ogni caso, si sottoporrà al test se deciderà di diventare professionista”, ha assicurato il procuratore.

“Imane Khelif attualmente frequenta le palestre di boxe in Algeria o va in Qatar per continuare ad allenarsi, ma niente di più. E poi viaggia principalmente per contratti di sponsorizzazione”. Ma di tornare a competere in gare ufficiali non se ne parla. Anzi, a voler entrare nello specifico, dopo la vittoria contestatissima delle Olimpiadi di Parigi la campionessa tunisina non ha più partecipato a un match ufficiale. Il motivo? Per i tanti del mondo della boxe la risposta è piuttosto scontata. Ora che deve sottoporsi ai test genetici per individuare con certezza il sesso, così come stabilito dalle ultime norme, ha scelto di declinare.

Il Cio (che ha organizzato il torneo pugilistico di Parigi con la sua Boxing Unit), a differenza degli altri organismi internazionali della boxe, ha approvato la partecipazione di Imane Khelif sulla base sostanzialmente di un’autocertificazione e dei documenti sul passaporto tunisino, che la qualificano come donna.

Dove c’è il test Imane Khelif non gareggia

Il giallo, un giallo oro, come la medaglia vinta a mani basse alle Olimpiadi, poteva terminare a giugno di quest’anno. Nei programmi di Khelif, che dopo Parigi 2024 non è più salita sul ring, c’era infatti il rientro in occasione della Eindhoven Box Cup.

La Federazione internazionale della boxe ha infatti introdotto dei test sessuali obbligatori per determinare “l’idoneità degli atleti maschi e femmine che vogliono prendere parte alle sue competizioni per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e offrire condizioni di parità competitiva per uomini e donne”.

Le sarebbe bastato partecipare al torneo per mettere a tacere tutti. La sua partecipazione avrebbe definitivamente fatto chiarezza, zittendo i tanti che hanno sostenuto che a Parigi era salito sul ring un uomo e non una donna.

All’ultimo momento, però, Khelif è stata esclusa dalla competizione. La motivazione ufficiale? Non pervenuta. Nessuno ha chiarito infatti se l’atleta della Tunisia avesse accettato di sottoporsi agli esami o no. Inevitabilmente, le polemiche erano riprese. Ora invece, scrive il ‘Nice-Matin’ che “Khelif non ha lasciato solo Nizza, ma anche il mondo del pugilato, almeno temporaneamente. Sparita dal momento in cui ha conquistato l’oro per la prima volta, Imane Khelif è tornata a casa”.

“Da un giorno all’altro, ha smesso di comunicare con noi, il suo club. È diventata troppo popolare per una piccola organizzazione come la nostra”, ha cercato di spiegare Tony Vivarelli, co-presidente e fondatore della ‘Boxe Nizza Azzurra’, club sotto la cui guida la campionessa algerina avrebbe dovuto passare al professionismo. “Imane fa sessioni in Algeria o va in Qatar, al centro nazionale di allenamento, ma niente di più. E poi viaggia principalmente per contratti di sponsorizzazione”, ha precisato Yesfar. Di sicuro da 13 mesi nessuno ha più visto Imane Khelif sul ring: il mistero continua.

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di Giovanni Pasero - 20 Agosto 2025