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Gli occhi del mondo sull’Alaska: Trump fa esercizio d’ottimismo: “Putin vuole risolvere”

Alla vigilia dell'incontro

Gli occhi del mondo sull’Alaska: Trump fa esercizio d’ottimismo: “Putin vuole risolvere”

Esteri - di Luisa Perri - 14 Agosto 2025 alle 19:45

È carico di aspettative in Italia e nel mondo il vertice di ferragosto ad Anchorage, in Alaska, dove Donald Trump e Vladimir Putin si incontreranno per la prima volta dopo l’inizio della guerra in Ucraina.

«Se in Alaska andrà bene poi sarà necessario un incontro trilaterale con Zelensky», ha anticipato il presidente americano sfoderando un ottimismo che ha dato un 75% di possibilità di successo al summit. Sul tavolo della trattativa l’offerta di terre rare a Mosca e garanzie difesa a Kiev ma fuori dalla Nato. «Questo incontro prepara il terreno per il secondo, ma c’è il 25% di possibilità che questo incontro non abbia successo», ha specificato il presidente Usa.

«Il secondo incontro sarà molto, molto importante perché sarà un incontro in cui raggiungeranno un accordo. Non voglio usare il termine ‘spartirsi le cose’, ma in un certo senso non è un termine sbagliato. Ci sarà un dare e avere per quanto riguarda i confini, i territori», ha detto Trump.

Putin, da Mosca lancia invece segnali piuttosto contraddittori: «Donald è sincero, vuole fine guerra», dice lo zar alludendo a un riavvicinamento con gli Usa. Si parlerà anche di «accordi anche sul nucleare per la sicurezza del mondo» Putin parla anche di una “prossima fase” di contatti fra Russia e Stati Uniti, dopo l’incontro in Alaska di Ferragosto. Ma nel frattempo, come fa sapere l’intelligence di Washington le forze armate russe stanno sperimentando un nuovo missile nucleare ancora più micidiale.

Alle 21,30 ora italiana, l’inizio del faccia a faccia tra Trump e Putin

L’incontro tra Trump e Putin inizierà alle 11.30 di Ferragosto ora locale (le 21.30 del 15 agosto in Italia) con un bilaterale si concluderà con una conferenza stampa dei due leader. Forse. Perché l’incertezza regna tuttora sovrana.

Il vertice in Alaska, visto da Roma, si può riassumere nel classico wait and see. La premier Giorgia Meloni ha una posizione chiara: attende Putin alla prova dei fatti rispetto alla volontà degli europei, questa volta sostenuta anche da Washington, di arrivare ad una pace giusta, partendo dal cessate il fuoco, e a un accordo che non modifichi l’assetto territoriale dell’Ucraina.

“Un errore azzardare previsioni sul vertice in Alaska”

Intanto, da Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, parlando con i giornalisti del vertice Trump-Putin, invita alla massima cautela. Cercare di anticipare i tempi e prevedere i risultati del vertice russo-americano sarebbe un «grosso errore.  Vediamo come va la conversazione», ha aggiunto. «Russia e Stati Uniti non hanno intenzione di preparare alcun documento basato sui risultati dell’incontro», ha poi precisato Peskov.  «Ma, dato che ci sarà una conferenza stampa congiunta, il presidente, naturalmente, illustrerà la gamma di accordi e intese che sarà in grado di raggiungere», ha concluso il portavoce del Cremlino. Non resta che attendere: gli occhi del mondo ora sono sull’Alaska.

 

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Ci sono 2 commenti

  1. Raffaele ha detto:

    Spero di sbagliarmi, ma non credo a tutto quello che sta succedendo in Alaska, vedo nel comportamento di Trump solo complicità con Putin. L’assassino Russo vuole tutta l’Ucraina e piegare l’Occidente alle sue condizioni. Quando penso che si poteva far finire la guerra qualche mese dopo il suo inizio e la debolezza della precedente amministrazione americana a guida Biden mi vengono i brividi dalla paura nella schiena. Povero Occidente povera Europa che si deve subire delle amministrazioni americana, una peggio dell’altra. Poi un altro aspetto del problema, vogliamo veramente riprendere il commercio con l’assassino o almeno avremo la capacita di chiedere la sostituzione della nomenclatura comunista Russa. Commerciare con degli assassini che ci hanno fatto spendere e spendere per i prossimi anni miliardi di Euro in armamenti mi sembra allucinante. Poi se penso ai comunisti nostrani che vogliono fare la guerra a Trump per i dazi o a Israele e sostenere i terroristi di Hamas, anche in questi casi, il comunista Putin e i comunisti nostrani sono fatti della stessa pasta

  2. davide ha detto:

    E’ una vergogna che l’Europa, faro di civiltà, madre della tecnologia e del diritto per millenni, in questa guerra non riesca a fare altro che un tifo da stadio per uno che nemmeno va ad elezioni. Governanti schiacciati dai ricatti, che non hanno voglia di fare la fine di Moro, Craxi, Andreotti ed altre illustri figure europee.

di Luisa Perri - 14 Agosto 2025