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Alberto Stasi

Su richiesta dei Pm

Garlasco, spunta anche Dna femminile sul luogo del delitto. Verso la riesumazione della salma di Chiara Poggi

La super consulente di medicina legale, Cristina Cattaneo, avrebbe suggerito la mossa ai magistrati. Tra Dna contaminati e voci incontrollate il rischio di un ennesimo buco nell'acqua

Cronaca - di Paolo Desideri - 23 Agosto 2025 alle 17:13

Il giallo di Garlasco, per la morte di Chiara Poggi, ufficialmente uccisa dal suo fidanzato Alberto Stasi, si arricchisce di un altro elemento. Dopo il Dna ignoto, che alla fine risultava essere di un cadavere oggetto di un altro esame autoptico, arriva la notizia della probabile riesumazione del corpo della ragazza. Che rischia di portare al parossismo una vicenda che ha segnato la storia tragica di una famiglia.

La riesumazione del corpo

Il Giornale riporta l’indiscrezione che la Procura della Repubblica di Pavia stia decidendo di riesumare la salma di Chiara Poggi. I Pm si sono rivolti a una delle più importanti figure mondiali della medicina legale: Cristina Cattaneo. E lo hanno fatto dopo che il famoso Dna ignoto si è rivelato una contaminazione di un altro cadavere, sottoposto a esame autoptico negli stessi giorni in cui venivano eseguiti gli accertamenti su Chiara. Il Tempo riporta inoltre di tracce di DNA femminile sulla maniglia della porta a soffietto che conduce alla cantina, luogo in cui fu ritrovato il corpo di Chiara, non riferibili a Chiara Poggi.

I rischi dell’inchiesta

Ignoto 1 sarebbe il profilo corrispondente ad Andrea Sempio. Ignoto 2 è ancora sconosciuto, mentre ignoto 3 è il profilo contaminato. A questo punto la riesumazione del cadavere sembra certa, anche perché avverrebbe solo su indicazione della Cattaneo. Ma la ricerca di una verità assoluta, che in questi casi deve essere tale, rischia di avere l’effetto collaterale di generare sospetti, fabbricare mostri innocenti, creare confusione.

Oltre ogni ragionevole dubbio

Il Codice penale, ma è un principio basilare e purtroppo astratto, recita all’art 533, comma 1 che il giudice condanna l’imputato solo se le prove oltrepassano, “ogni ragionevole dubbio”. Un concetto importato dalla cultura anglosassone e di per sé sacrosanto. E la domanda che va fatta ai giudici che hanno condannato Stasi è: lo avete condannato oltre ogni ragionevole dubbio ? La sentenza finale della Cassazione  chiarisce i motivi per cui Stasi è stato condannato.

L’uomo, oggi in semilibertà, continua a professarsi innocente. E’ un diritto che la stessa giurisprudenza gli riconosce. Come quello di chiedere la riapertura del processo alla Corte di Appello. Così come la magistratura può indagare in qualsiasi altro momento chiunque possa essere ritenuto responsabile o corresponsabile tranne chi, (ma in questo caso non ce ne sono) fosse stato già giudicato e assolto. Ma siamo sicuri che l’autore dell’omicidio sia ancora sconosciuto e non sia realmente Alberto Stasi?

Lo strazio della famiglia Poggi

La famiglia Poggi è in silenzio. Chiusa in un dolore che si rinnova. E’ convinta che l’autore dell’omicidio sia stato già trovato e che sia Stasi. Potrebbe sbagliare? Certo. Ma quale interesse avrebbe la famiglia di una ragazza uccisa a scegliersi un colpevole invece del colpevole? Perché i congiunti di una ragazza uccisa in quel modo dovrebbero respingere la verità assoluta che è l’unico interesse che hanno ?

Il Paese dei guelfi e dei ghibellini

La nuova inchiesta è destinata ad aumentare innocentisti e colpevolisti intorno a Stasi. In un Paese che si dividerebbe anche se si trovasse la cura definitiva per il cancro, queste rivelazioni sono grasso che colano. Ovviamente se anche ci fosse una possibilità su un milione che Stasi sia innocente e se questo dipendesse dalla riesumazione della salma sarebbe doveroso farlo. Ma il rischio di un buco nell’acqua è forte. E con esso di altri Dna che appariranno per poi scomparire. In un teatro dell’assurdo disegnato da Artaud.

 

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di Paolo Desideri - 23 Agosto 2025