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“Ganasce” alla nave di Casarini: la Ong ha sfidato il governo portando i migranti dalla Libia alla Sicilia

Taxi del mare, addio

“Ganasce” alla nave di Casarini: la Ong ha sfidato il governo portando i migranti dalla Libia alla Sicilia

Politica - di Vittorio Giovenale - 25 Agosto 2025 alle 16:24

Finisce male la sfida di Luca Casarini e della sua Ong al governo, in aperta violazione delle indicazioni del Viminale. È stata infatti fermata a Trapani dalle autorità italiane la nave Mediterranea della Ong Mediterranea Saving Humans. Il fermo amministrativo, con tanto di metaforiche ganasce, è avvenuto in applicazione del decreto Piantedosi.

La nave della Ong, sabato scorso, dopo aver soccorso dieci immigrati ha disatteso le disposizioni delle autorità italiane sul porto di sbarco, che doveva essere quello di Genova e siccome si trovava nei pressi di Pantelleria ha puntato su Trapani dove sono state fatte sbarcare le persone.

“Le onde in mare erano alte più di due metri e mezzo”, è la versione della Ong. Ma la nave appena acquisita da Luca Casarini è lunga 54 metri per 12 di larghezza e una stazza lorda di 1050 tonnellate. Il mare mosso non è quindi un buon motivo per spaventarsi.

Per il momeno non si conosce ancora la durata esatta del fermo perché questa, secondo quanto fa sapere la stessa Ong di Casarini e compagni, verrà decisa dal prefetto di Trapani. La nave è stata fermata con un provvedimento che porta la firme della Polizia, della Guardia di Finanza e della Guardia costiera. Secondo la Ong si tratta di dieci immigrati, tutti maschi, provenienti da Iran, Iraq, Egitto e Siria, tra cui tre minori non accompagnati che dichiarano di avere 14, 15 e 16 anni. Erano in condizioni di salute precarie per cui non potevano affrontare il proseguimento del viaggio? La Ong non ha fornito documentazioni in tal senso, ma tutti sono scesi con le loro gambe al porto di Trapani e, all’apparenza, in condizioni eccellenti.

La sfida vergognosa della Ong, supportata dalla sinistra

Il comandante Paval Botica e il capomissione Beppe Caccia rivendicano fieramente la violazione della legge: “Non possiamo tollerare giochetti politici sulla pelle di dieci ragazzi che stanno male e devono essere curati, gettati in mare a calci e pugni, di notte, dai miliziani libici, con onde oltre il metro e mezzo, come fossero rifiuti. Che il governo se la prenda con noi, non con i naufraghi superstiti. Disobbediamo a un ordine ingiusto e inumano del ministero dell’Interno. Ma così facendo obbediamo al diritto marittimo, alla Costituzione italiana e alle leggi dell’umanità”.

Un atto di disobbedienza deliberato: la sinistra li difende e si schiera dalla parte di chi commette reati.

“Sono andati a prenderli direttamente in Libia”

“Sono andati a prenderli praticamente sulle spiagge libiche – si legge in un post su X che documenta anche la tratta dalla Libia alla Sicilia della nave di Casarini – hanno pianto per essere stati accerchiati da gommoni libici armati (ma va?) E adesso vogliono tornare subito indietro. In galera”, commenta su X un utente postando la schermata che registra dove esattamente la nave di Casarini e compagni è andata a raccogliere gli immigrati. Con il fermo amministrativo, si sancisce il definitivo addio ai cosiddetti “taxi del mare”.

 

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di Vittorio Giovenale - 25 Agosto 2025