
FdI: le leggi si rispettano
“Ganasce” alla nave di Casarini: la Ong ha sfidato il governo portando i migranti dalla Libia alla Sicilia
Finisce male la sfida di Luca Casarini e della sua Ong contro il governo Meloni. È stata infatti fermata a Trapani dalle autorità italiane la nave Mediterranea della Ong Mediterranea Saving Humans. Il fermo amministrativo, con tanto di metaforiche ganasce, è avvenuto lunedì pomeriggio, in applicazione del decreto Piantedosi.
Ong Mediterranea Saving Humans, la nuova nave di Luca Casarini e compagni aveva disatteso l’ordine di sbarcare i dieci migranti, raccolti arrivando fin davanti alle coste libiche, nel porto di Genova. In segno di aperta sfida al governo, il comandante e il capo missione sono arrivati al più vicino porto di Trapani, senza essere autorizzati allo sbarco. Da qui, il fermo amministrativo della nave, in ottemperanza al decreto Piantedosi.
“Le onde in mare erano alte più di due metri e mezzo”, è la versione della Ong. Ma la nave appena acquisita da Luca Casarini, alla sua prima missione, è lunga 54 metri per 12 di larghezza e vanta una stazza lorda di 1050 tonnellate. Il mare mosso non può essere un buon motivo per disattendere le indicazioni ricevute.
Nè convince la versione sulle condizioni di salute dei migranti raccolti. Sono dieci, tutti giovani maschi, provenienti da Iran, Iraq, Egitto e Siria. Ci sarebbero anche tre minori non accompagnati che dichiarano di avere 14, 15 e 16 anni.
Per il momento, non si conosce ancora la durata esatta del fermo perché questa, secondo quanto fa sapere la stessa Ong di Casarini e compagni, verrà decisa dal prefetto di Trapani. La nave è stata fermata con un provvedimento che porta la firme della Polizia, della Guardia di Finanza e della Guardia costiera.
Di certo, come ricorda Fratelli d’Italia sui propri profili social, “il fermo amministrativo della nave Mediterranea è avvenuto in applicazione del decreto Piantedosi, varato dal Governo Meloni per contrastare l’immigrazione irregolare. Le leggi si rispettano”.
La sfida vergognosa della Ong, supportata dalla sinistra
Il comandante Paval Botica e il capomissione Beppe Caccia rivendicano fieramente la violazione della legge: “Non possiamo tollerare giochetti politici sulla pelle di dieci ragazzi che stanno male e devono essere curati, gettati in mare a calci e pugni, di notte, dai miliziani libici, con onde oltre il metro e mezzo, come fossero rifiuti. Che il governo se la prenda con noi, non con i naufraghi superstiti. Disobbediamo a un ordine ingiusto e inumano del ministero dell’Interno. Ma così facendo obbediamo al diritto marittimo, alla Costituzione italiana e alle leggi dell’umanità”.
Un atto di sfida deliberato contro il governo: con la sinistra, da Bonelli e Fratoianni, da Schlein a Magi, che li difende e si schiera dalla parte annunciando persino di sostenere le spese legali.
“Sono andati a prenderli direttamente in Libia”
“Sono andati a prenderli praticamente sulle spiagge libiche – si legge in un post su X che documenta anche la tratta dalla Libia alla Sicilia della nave di Casarini – hanno pianto per essere stati accerchiati da gommoni libici armati (ma va?) E adesso vogliono tornare subito indietro. In galera”, commenta su X l’utente postando la schermata che registra dove esattamente la nave di Casarini e compagni è andata a raccogliere gli immigrati. Con questo fermo amministrativo, si sancisce il definitivo addio ai cosiddetti “taxi del mare”.