
Provocazione respinta
Dazi, Trump torna ad alzare la voce: “Tariffe al 35% se l’Europa non investe negli Usa” ma l’Ue cerca la mediazione e sospende le contro-tariffe
Washington chiede all'Unione Europa un impegno di attività per 600 miliardi sul suo territorio. Calma e gesso da Bruxelles che sospende le contromisure che sarebbero dovute partire dal 7 agosto
Donald Trump torna a minacciare dopo l’intesa in Scozia con Ursula von der Leyen. Annuncia di riportare i dazi al 35% sull’Europa se non investirà negli Stati Uniti. La Casa Bianca gela il continente europeo con una nuova mossa destinata a far discutere. Per il momento l’Ue cerca l’ennesima mediazione e non risponde alla provocazione, sospendendo le controtariffe.
Le parole di Trump
Il presidente americano ha chiesto all’Europa un investimento di “600 miliardi di dollari negli Stati Uniti”. Una condizione che lui definisce imprescindibile e che, se non avverrà, porterebbe la Casa Bianca ad alzare i dazi dal 15%, concordato nell’incontro in Scozia con la presidente della Commissione Ue, al 35.
Ma il tycoon si è spinto anche oltre, parlando della questione dei farmaci.
“Sui farmaci possibile un 250%”
Trump ha chiesto esplicitamente che la produzione farmaceutica si faccia nel suo Paese, minacciando, in caso contrario, dazi, “al 250%” esponendo l’accento anche sulla componentistica e sui chip. “Faremo un annuncio su semiconduttori e chip, che sono una categoria separata, perché vogliamo che siano prodotti negli Stati Uniti”. Parole che per ora stanno portando l’Europa alla riflessione, alla ricerca di una mediazione diplomatica.
La strategia europea
Bruxelles cerca di moderare i toni e di non inseguire le fluttuazioni umorali della Casa Bianca. L’obiettivo è quello di formalizzare l’accordo sul 15%. Proprio per questo i controdazi, che sarebbero dovuti entrare in vigore da domani, 7 agosto, sono stati congelati. Un dato complessivo che ammonta a circa 93 miliardi di dollari. Una strategia della distensione che mira a perfezionare e a rendere impenetrabile l’accordo scozzese.
L’affondo contro India e Svizzera
Nel frattempo la Casa Bianca ha messo nel mirino un altro gigante, l’India. A Nuova Delhi, gli Usa contestano l’acquisto di petrolio russo. All’India è stata applicata una misura del 25% che potrebbe ulteriormente aumentare. Addirittura al 39% la tariffa applicata sui prodotti svizzeri, che vanno dai costosi orologi alla più ordinaria cioccolata e che hanno spinto il paese elvetico a volare a Washington in cerca di un dialogo.
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