La rivelazione
Covid, fu la Cina a bloccare il report sulla pandemia che inchiodava Conte e Speranza alle loro responsabilità
Il Giornale pubblica le mail del rappresentante di Pechino che chiede di coprire le omissioni del governo italiano, dalle mancate zone rosse all'aggiornamento del Piano specifico in materia di virus
Nuove ombre sul Covid. In un’esclusiva, Il Giornale dimostra che fu Pechino a bloccare l’operazione verità sulle responsabilità di Giuseppe Conte e Roberto Speranza nei primi, drammatici mesi della pandemia. Quasi a confermare una solida alleanza tra l’Italia pentastellata e la Cina.
Il report bloccato
“È stata la sede dell’Oms di Pechino-scrive Il Giornale- a chiedere a Francesco Zambon di rimuovere il report che 13 maggio 2020 inchiodava la gestione ,”improvvisata, caotica e creativa” della pandemia da parte di Giuseppe Conte e Roberto Speranza, fatto sparire nel giro di ventiquattro ore e ritrovato pochi mesi dopo dall’attuale consulente della commissione Covid, Robert Lingard.
Il quotidiano milanese illustra tra le altre cose un documento chiave che disvelerebbe la copertura attuata dalla Cina nei confronti di Conte e Speranza.
Il documento chiave
Nell’articolo si fa riferimento alla risposta, “che l’Oms ha fornito alla rogatoria della Procura di Bergamo, che allora indagava sul rapporto tra la diffusione dell’epidemia, la mancata Zona rossa in Val Seriana, la mancata applicazione ed il mancato aggiornamento del Piano pandemico”. In questo documento c’è la prova che il rapporto della sede di Venezia dell’Oms non fu rimosso su pressioni dell’allora numero 2 Oms Ranieri Guerra, ma fu lo stesso Zambon a ritirarlo su richiesta del rappresentante Oms di Pechino.
L’ordine perentorio: “Rimuovere il documento”
Il rappresentante Oms della Cina dà ordini perentori a Zambon, che esegue immediatamente: “Rimuovi immediatamente il documento dal web. Considerala un’emergenza. Questo documento é inaccurato e contraddice la timeline ufficiale dell’Oms in un paio di punti. Il box sulla Cina deve essere immediatamente controllato dalla sede centrale”.
Le scoloriture e il Covid nascosto
Sempre Il Giornale fa riferimento a vere e proprie operazioni di intelligence per nascondere il fatto che il virus fosse presente già dal 2019. La prima scoloritura riguarda “voci di sindrome respiratoria acuta”, che sarebbero circolate prima della notifica all’Oms da parte delle autorità cinesi del 31 dicembre 2019, suggerendo evidentemente che la Cina avesse tentato di nascondere la presenza sul suo territorio di un virus ad eziologia sconosciuta (non è chiaro per quanto tempo), evitando di darne l’ufficialità alla comunità internazionale per tramite dell’Oms. La seconda “inesattezza” sarebbe da ricondursi invece al primo caso riportato in Thailandia il 13 gennaio 2020.
Le omissioni di Conte e Speranza e l’appoggio della Cina
Il report pubblicato da Il Giornale dimostra le omissioni del presidente del Consiglio e del Ministro della Salute. I ritardi negli interventi di contenzione, ma anche il fatto che lo stesso Speranza sapesse che qualcosa non andava in Cina molto prima che il virus si diffondesse in Italia. Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la loro posizione per l’inchiesta partita dalla Procura di Brescia.