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Calenda spara a zero su Fico che corre per le Regionali in Campania e M5S

Senza esclusione di colpi

Calenda elogia Meloni e attacca il M5S: “Giorgia politica pura e capace”. Fico? Non lo supporto. Prima di mettere la Campania nelle sue mani, me le taglio

Calenda sferza dem e 5S sulle Regionali, e da Matteo Ricci all'ex presidente della Camera grillino in corsa, spara a zero su tutti. E senza esclusione di colpi...

Politica - di Ginevra Sorrentino - 27 Agosto 2025 alle 13:57

Il centrista più commentato e ambito del momento è Carlo Calenda: e lui non si sottrae al confronto, anzi. A suon di tweet e dichiarazioni colorite, non sembra evitare giudizi e reazioni social… Così, durante un’intervista alla Versiliana con il direttore responsabile de Il Giornale, Alessandro Sallusti, il leader di Azione si abbandona a rivisitazioni, annotazioni, suggestioni e previsioni (con tanto di anatemi impliciti). E, pur mantenendo una proverbiale, cautelativa, distanza politica, si lascia andare a riconoscimenti e complimenti per la premier Giorgia Meloni. Come anche ad asserzioni che rasentano l’iperbole indirizzate al Movimento 5 Stelle. E in particolare all’ex presidente della Camera, Roberto Fico, tornato in auge con le Regionali in Campania. Ma procediamo con ordine.

Calenda senza remore, elogia Meloni e sferza dem e 5S

Dunque, come scrive Il Giornale in edicola oggi resocontando l’incontro di ieri sera tra Sallusti e Calenda, «con un certo orgoglio, dopo una simpatica parentesi sul suo percorso politico-lavorativo, dalla Fgci alla Ferrari, il segretario di Azione si definisce «un liberale sociale, un tempo affine al Partito Repubblicano». E confermando quella tradizione laico-repubblicana, si pone a fianco del ceto produttivo. Peccato che sul cammino imprenditoriale del Paese, a detta di Calenda, si affaccino le Regioni, su cui l’ex Pd, sferrando un attacco a freddo al sistema pubblico e privato, ammonisce duramente: «Sono da combattere. Anzi, vanno chiuse e commissariate».

Campania, Calenda: “Piuttosto che metterla in mano a Fico mi taglio mani, non lo supporto”

Eppure, proprio le realtà regionali, soprattutto in vista degli imminenti appuntamenti elettorali, siano l’oggetto principale della chiacchierata mediatica, implicando diversi temi. Come, ad esempio, quello che sottolinea nel suo resoconto proprio il quotidiano milanese, a carattere “politico-clientelare che si annida” «nelle società partecipate di tutta Italia e che vanno accorpate sempre di più» e delle alleanze. A riguardo, non a caso, Calenda tuona: «In Toscana il riformista Giani si è fatto dettare il programma dalla Taverna. In Campania, piuttosto che darla in mano a Roberto Fico, mi taglio le mani».

E sulle Marche: «Io non so cosa sia successo a Matteo Ricci»…

Poi, indomito quanto appassionato, prosegue attaccando duro il Pd: «Si sono consegnati mani e piedi ai Cinque Stelle» che non a caso, è il sillogismo metto in campo dal leader di Azione, «gli hanno dato Pasquale Tridico in Calabria, l’uomo del reddito di cittadinanza. L’ultima cosa di cui avevano bisogno»… recita la costernata asserzione conclusiva sul punto che, tirando le somme, non esclude un certo rammarico sulle Marche: «Io non so cosa sia successo a Matteo Ricci, lo avrei anche supportato. Poi però dice che vuole chiudere i termovalorizzatori…».

Da Calenda i riconoscimenti alla premier Meloni

Ma non e tutto. Perché come anticipavamo in apertura, sollecitato ad esprimersi anche sulla premier, Calenda nello scindere tra piano istituzionale e lato politico, afferma: «C’è rispetto, dialogo, come con tutti i presidenti del Consiglio, il mio è un lavoro di proposta». Dall’altro punta di vista, poi, se da un lato ricorda che non c’è un «avvicinamento concreto e sostanziale», come lo definisce Sallusti, da un altro canto riconosce che «Giorgia è una politica pura e capace» ma, il problema che più sta a cuore al segretario Calenda, è che anche questo governo, secondo lui, non sta affrontando «il tema delle riforme e della competenza». Sarà davvero così? Ai posteri (e agli elettori che finora si sono chiaramente espressi), l’ardua sentenza…

 

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di Ginevra Sorrentino - 27 Agosto 2025