
Cercasi Elly disperatamente
Calabria al voto il 12 ottobre ma la sinistra si “lagna”: vorrebbe andare alle urne a Natale
Il governatore dimissionario indirà i comizi il prossimo 11 agosto ma il fronte del progressista si lamenta perché la data è troppo vicina: in realtà non hanno ancora il candidato
La Calabria dovrebbe tornare al voto tra il 12 e il 13 ottobre. Non è ancora ufficiale ma lo ha preannunciato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. Sarà il presidente dimissionario Roberto Occhiuto a convocare i comizi e lo farà lunedì 11 agosto, dopo la riunione del Consiglio prevista per domani. Ma l’opposizione si ‘lagna’ e parla di ferita alla democrazia.
Le proteste della sinistra
La sinistra non vuole votare il 12 e 13 ottobre. “Una forzatura istituzionale – la definiscono i capigruppo di opposizione – che conferma l’intenzione di Occhiuto e del centrodestra di piegare le regole democratiche alla propria convenienza elettorale”. “Una decisione presa con sorprendente rapidità, senza alcuna interlocuzione con le opposizioni – spiegano – che conferma la volontà della maggioranza di anticipare al massimo la consultazione elettorale, comprimendo di fatto tempi e condizioni minime per una piena partecipazione democratica, soprattutto da parte delle forze che non dispongono di rappresentanza parlamentare. Il rischio è che il voto venga celebrato in un contesto di evidente squilibrio istituzionale e politico”.
La strategia della dilazione
Che si voti il 12 ottobre o la settimana dopo in Calabria ha poca importanza. Può anche darsi che Occhiuto convocherà i comizi in una data diversa. Ma perché la sinistra protesta? Due mesi dalle dimissioni del presidente sono più che sufficienti per tornare al voto. Ma il fronte del centrosinistra vorrebbe dilazionare ulteriormente i tempi arrivando sino a Natale. Il motivo è semplice: non sono pronti. Non hanno il candidato a governatore, che Avs, con Mimmo Lucano, e i Cinquestelle, con Pasquale Tridico, reclamano.
Cercasi Elly disperatamente…
Anche qui cercasi Elly Schlein. La segretaria del Pd ha delegato tutto ai suoi colonnelli ma non trova la quadra. Perché deve subire le interdizioni di Giuseppe Conte e del duo Bonelli-Fratoianni. In una democrazia normale una coalizione si preparerebbe a contrapporre un proprio candidato senza lagnarsi delle date. Ma Elly tutto questo non lo sa.
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