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Brescia, gli anarchici vandalizzano una lapide in memoria di Ramelli. FdI: «Gesto grave, vile e increscioso»

Uno sfregio al ricordo

Brescia, gli anarchici vandalizzano una lapide in memoria di Ramelli. FdI: «Gesto grave, vile e increscioso»

Politica - di Gabriele Caramelli - 25 Agosto 2025 alle 11:05

Gli anarchici tornano all’attacco con una nuova vandalizzazione contro una lapide dedicata a Sergio Ramelli, giovane militante 18enne del Fronte della Gioventù, ucciso a colpi di chiave inglese nel 1975. È accaduto a Brescia, dove la sua formella commemorativa è stata imbrattata con la scritta: «L’unico fascista buono è il fascista appeso. Ramelli -1», con tanto di “a cerchiata” come simbolo di rivendicazione anarchica. In passato, alcune azioni simili avevano già colpito il luogo del ricordo.

«Ho già dato indicazione che la scritta venga rimossa nella giornata di domani», ha sottolineato il sindaco Laura Castelletti, aggiungendo che «indipendentemente dalle opinioni politiche o dal giudizio storico, la violenza e l’odio non devono mai diventare strumenti di espressione. Ramelli è stato vittima di una stagione drammatica, gli Anni di piombo, che hanno segnato indelebilmente il nostro Paese e la nostra città». La notizia ha suscitato sdegno e disapprovazione negli esponenti di Fratelli d’Italia. Tra questi anche Paolo Inselvini, che in un post sui social ha condannato apertamente l’atto vandalico.

Brescia, gli anarchici vandalizzano la formella di Ramelli. FdI: «Gesto vile e increscioso»

La delegazione di Fratelli d’Italia a Brescia ha manifestato «la più ferma condanna per un gesto vile e increscioso che non offende solo la memoria di Ramelli, ma l’intera comunità civile bresciana». Al momento, secondo il Giornale di Brescia, il partito ha richiesto alle autorità di fare luce sul caso, identificando i responsabili. «Non si tratta di un semplice atto vandalico – prosegue la nota – ma di un messaggio politico che ripropone logiche di odio che avremmo voluto superare da tempo».

Anche i consiglieri comunali di FdI sono intervenuti sul tema, sottolineando che «si tratta di un gesto grave, rispetto al quale vogliamo sperare si individueranno e puniranno con fermezza i responsabili. Non vogliamo pensare che possa trattarsi di una “ritorsione” per la recente approvazione della mozione che porterà a breve all’intitolazione di uno spazio alla memoria di Ramelli da parte della Provincia di Brescia». E ancora. «Il ricordo di Sergio è forte e vivo, non basterà il gesto di qualche provocatore per cancellarne la storia, nel 50° anniversario della sua morte».

Le parole del sindaco

«Brescia conosce molto bene il dolore generato dal terrorismo e dalle contrapposizioni ideologiche violente – ha evidenziato a sua volta il primo cittadino –.  Non possiamo permettere che quegli errori si ripetano. E proprio per questo abbiamo voluto il percorso della Memoria, un luogo di riflessione e di monito per non dimenticare. Infine, ha lanciato un appello affinché la città rimanga «uno spazio di confronto democratico e civile, lavoriamo ogni giorno affinché questo avvenga».

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di Gabriele Caramelli - 25 Agosto 2025