
L'Italia perde una promessa
Bagheria, mistero nella notte: la pallavolista Simona Cinà trovata morta in piscina. Il legale: “Troppe le cose che non tornano”
Gravi gli interrogativi sollevati: "Perché nessuno ha visto nulla? La villa era piena di giovani e poi il corpo è stato trovato a faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l'avrebbero trovato in quella posizione?"
Era una festa come tante, in una villa privata affacciata sulle colline di Bagheria. Giovani, musica, risate, video condivisi sui social fino a notte fonda. Poi, nel silenzio dell’alba, l’irruzione del gelo: il corpo di Simona Cinà, vent’anni, palermitana, promessa della pallavolo, viene trovato senza vita nella piscina.
Il corpo di Simona Cinà ritrovato esamina nella piscina
I carabinieri sono arrivati quando la tragedia si era già compiuta. Alcuni partecipanti alla festa avevano allertato il 118, ma i tentativi di rianimarla si sono rivelati inutili. «I sanitari hanno solo potuto constatare il decesso», riferiscono fonti vicine agli inquirenti. Il corpo galleggiava a faccia in su. La piscina era piccola. La villa affollata. Eppure, per un lungo lasso tempo, nessuno pare essersi accorto di nulla.
Dalle testimonianze raccolte, la giovane sarete morta tra le 3:20 e le 4:13. Tuttavia, un’amica ha riferito di averla salutata proprio alle 3:20, vicino alla consolle, prima di lasciare la festa. A quell’ora, dunque, la ragazza era ancora viva e stava ballando. L’allarme è scattato solo alle 4:13, quando alcuni partecipanti hanno chiamato il 112.
Le ultime immagini prima della tragedia
L’ultimo video è stato postato poco dopo l’una di notte. Si vedono alcuni amici a un benzinaio poi alla festa, ridono, scherzano. Uno esclama: «Sono già ubriaco!». Tutto appare spensierato. Nessuno immagina che quelle saranno le ultime immagini condivise prima del dramma.
Simona Cinà, la promessa della pallavolo
Simona non era un volto sconosciuto nella comunità sportiva palermitana. «Era una ragazza solare, amava la pallavolo. Ha giocato nella nostra società fino allo scorso anno. Per lei la pallavolo era tutto», racconta Paolo Di Maggio, presidente dell’Acds capacense volley, dove la giovane aveva militato prima di partire per l’Erasmus. «Ha insegnato anche a tanti bambini. Siamo distrutti per la notizia».
Ma Simona era molto più di un’atleta. Skater, cantante, surfista, portava addosso il gusto della libertà. «Si era fermata lo scorso anno perché doveva fare un anno di Erasmus in Spagna, andando anche a trovare il fratello. La ricordiamo con tanto affetto. Era una giovane assennata che amava lo sport e si impegnava molto. Partecipava anche a diversi tornei di beach volley in estate. Una grande perdita».
I dubbi e le parole del legale
Intorno alla morte della ragazza si addensano ora interrogativi inquietanti. «Ci sono troppe cose che non tornano», afferma Gabriele Giambrone, il legale nominato dalla famiglia. «Nessuno si è accorto che Simona era in acqua morta. Eppure la piscina è piccola e la villa era piena di giovani. Poi la ragazza aveva la faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l’avrebbero trovata in quella posizione. E anche ammettendo che si sia sentita male mentre era in piscina, come mai nessuno ha visto il cadavere?»
La Procura ha ora disposto il sequestro della salma. È stata chiesta un’autopsia urgente. I carabinieri di Bagheria stanno raccogliendo ricostruendo i fatti. Si cerca di comprendere cosa sia accaduto tra quelle mura, dove la vita e la morte si sono incrociate senza preavviso.