
Eccellenze
Vino italiano, ecco come il governo lo ha difeso in Europa da etichette allarmistiche: “A fianco dei produttori”
«Il nostro impegno prosegue per affermare il modello agricolo italiano e per garantire il necessario supporto dei fondi europei», ha spiegato il presidente del Consiglio in un messaggio all'Uiv
«Voi rappresentate l’eccellenza italiana nel mondo e costituite il cuore pulsante di una filiera strategica per la nostra nazione. Il 2024 è stato un nuovo anno da record per l’esportazione del vino italiano, con un valore di oltre 8 miliardi di euro, pari a oltre il 10% dell’export agroalimentare nazionale». Queste le parole della premier Giorgia Meloni, che ha inviato un messaggio all’assemblea Unione italiana vini (Uiv) a Roma. Poi ha aggiunto: «Quello che ci rende orgogliosi è soprattutto la straordinaria varietà e qualità dei nostri vini che conferma il primato dell’Italia nel panorama internazionale. Si tratta di prodotti unici, in grado di raccontare la ricchezza dei nostri territori».
E ancora: «Lo “straordinario patrimonio” rappresentato dalla filiera vitivinicola italiana “si trova oggi ad affrontare nuove sfide in un mercato globale in continua evoluzione. Questo Governo è al vostro fianco per rafforzare la filiera e renderla sempre più in grado di innovarsi, senza perdere la propria identità e la propria tradizione». Alla conferenza è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Inoltre, Lamberto Frescobaldi è stato confermato all’unanimità presidente di Unione italiana vini per i prossimi tre anni.
Meloni: «Ci siamo battuti insieme per difendere i vini»
«Ci siamo battuti insieme a livello europeo per difendere il vino dai tentativi di omologazione, dai sistemi di informazione fuorvianti e dalle etichette allarmistiche per il consumatore», ha spiegato la presidente del Consiglio, per poi aggiungere che «il nostro impegno prosegue per affermare il modello agricolo italiano e per garantire il necessario supporto dei fondi europei, partecipando da protagonisti ai negoziati sul nuovo pacchetto vino e ai lavori per la futura Politica Agricola Comune». Inoltre, Giorgia Meloni ha tenuto a rimarcare la vicinanza al settore vinicola per una collaborazione bilaterale e proficua: «Stiamo lavorando insieme a voi, anche a livello nazionale, per trovare tutte le soluzioni in grado di rispondere al meglio alle attuali esigenze delle nostre imprese e del mercato, promuovendo il sentiero della ricerca, della formazione e dell’innovazione».
Il doppio traguardo per il settore vinicolo
“Grazie al lavoro che abbiamo portato avanti finora, stiamo costruendo un ventaglio di misure e un’offerta di strumenti in grado di migliorare la qualità dei nostri prodotti e la competitività dei viticoltori italiani – ha annunciato la premier – il traguardo che abbiamo fissato è duplice: consolidare i risultati raggiunti e proseguire il percorso di sviluppo di questo comparto straordinario». Ma non solo, perché «se il vino italiano può continuare a svolgere il suo ruolo da protagonista nella scena economica e culturale, è solo grazie al vostro lavoro e alla passione di chi, come voi, contribuisce a mantenere alto il prestigio del Made in Italy nel mondo».
Per questo motivo, «il mio ringraziamento va a tutti i produttori italiani che si impegnano ogni giorno per realizzare vini unici, custodire le tradizioni e ricercare soluzioni innovative». Infine, Meloni si è detta convinta che assieme ai produttori dei vini italiani «riusciremo a vincere le sfide presenti e future, sostenendo la filiera viticola e salvaguardando quella sintesi unica tra cultura, persone e territorio che rende grande la nostra agricoltura, i nostri prodotti e la nostra nazione»
Lollobrigida: «Il primo nemico del settore è l’allarmismo»
«Il depressionismo non avvantaggia nessuno, ragionare sui dati è necessario ma i dati devono essere letti con contezza», ha spiegato Francesco Lollobrigida durante il suo intervento, sottolineando di aver letto positivamente l’analisi di Mediobanca. Poi ha aggiunto: «È innegabile che il vino traina l’agroalimetare sono dati oggettivi, anche il calo dei consumi ma il primo nemico è l’allarmismo: le cose non stanno andando male, certo esistono criiticità che dobbiamo affrontare in un confronto virtuoso».