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Vietato dire “vu cumprà” in spiaggia, la Treccani boccia la definizione: “E’ una forma di razzismo”

La definizione

Vietato dire “vu cumprà” in spiaggia, la Treccani boccia la definizione: “E’ una forma di razzismo”

Cronaca - di Monica Pucci - 26 Luglio 2025 alle 16:57

Il termine “vu cumprà”, nato per definire i venditori abusivi che percorrono le spiagge italiane con masserizie varie da vendere ai bagnanti, nasceva da una sintesi forse un po’ rozza ma senza alcuna implicazione razzista, negli anni Novanta, quando perfino in trasmissioni tv di successo veniva utilizzata per parodie comiche. Oggi le cose sono un po’ cambiate e al “politically correct” si adegua anche la storica enciclopedia Treccani, che arriva alla conclusione di considerare l’espressione “vu cumprà” un termine dispregiativo con forti connotazioni razziste, e non legittimato, ma solo documentato per scopi storici e lessicali.

Treccani e la bocciatura della definizione “vu cumprà”

La voce del vocabolario Treccani riporta semplicemente il significato: abbreviazione della locuzione «vuoi comprare?», usata per riferirsi a venditori ambulanti extracomunitari. In una sezione separata, l’Istituto precisa che il termine è incluso per documentare l’uso, non per legittimarlo, e sottolinea espressamente il suo registro spregiativo. In un approfondimento pubblicato sulla rivista Lingua italiana, Rocco Luigi Nichil evidenzia che il termine si diffuse negli anni Ottanta con valore dispregiativo ai limiti del razzismo, contribuendo alla stereotipizzazione degli immigrati africani.

Nell’agosto del 2014, durante la conferenza stampa di Ferragosto, l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano utilizzò più volte il termine “vu cumprà” in riferimento ai venditori ambulanti sulle spiagge. Ha sostenuto che l’espressione fosse giustificata perché “c’è anche sulla Treccani”.

“Ricostruire la storia di una parola come vu cumprà – sottolinea Rocco Luigi Nichil – può forse apparire banale, ma contribuisce a restituire profondità alla storia, superando la convinzione che tutto ciò che conosciamo sia sempre esistito e sia destinato a rimanere per sempre, come in una sorta di eterno presente”.

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di Monica Pucci - 26 Luglio 2025