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Milano da belve

Un bilancio disastroso

Una Milano da “bere”? No, da “belve”: insicurezza, violenza e povertà. I punti che inchiodano Sala al flop politico

Una casa da fittare? Impossibile. I trasporti? Tra i peggiori in assoluto. Prima nella graduatoria della criminalità. Tutti gli insuccessi del primo cittadino dopo nove anni

Politica - di Renato Sandri - 21 Luglio 2025 alle 17:19

Dalla Milano “da bere” alla Milano da “belve” il passo è breve. I dieci anni di sindacatura di Beppe Sala, al di là di ogni risvolto giudiziario, restituiscono l’immagine di una città allo sbando, che dopo la eco dell’Expo 2015, voluta e sostenuta da Letizia Moratti e Silvio Berlusconi, ha perso smalto e capacità di evolversi, proiettarsi verso il futuro, restituire ai suoi cittadini una dimensione umana e vivibile. Oggi Milano è una città insicura, dove crescono le disuguaglianze sociali, dove la criminalità gestisce porzioni di territorio enormi e l’immigrazione non viene in alcun modo regimentata.

“Milano da belve”: gli immigrati e la violenza

Primo punto dolente: la città è in mano, per larghi strati, agli immigrati. Qualcuno potrebbe dire che la competenza è del Viminale ma sarebbe una bugia. Oltre mille agenti sono stati inviati dal ministro Piantedosi. Ma Sala non ha fatto ciò che era nei suoi doveri. Nessuna ordinanza di restrizione sulla movida violenta e sui locali che hanno fatto registrare episodi di violenza. Milano sembra la Napoli degli anni 80. E basterebbe andare nella città partenopea per vedere le differenze, oggi.

Il triste primato sulla criminalità

Qual è la città che occupa il primo posto in materia di criminalità? Ovviamente Milano. A dirlo, il Sole24ore. A Milano sono state oltre 7mila le segnalazioni di reati per ogni 100mila abitanti. “Nel capoluogo lombardo, da anni in cima a questa classifica, le denunce sono in crescita del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia, con picchi di furti e rapine”, come sottolineato dal Sole. La città della Madonnina è “terza per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti”. Il mix tra gli interessi pervasivi della ‘ndrangheta e i clan coinvolge chiaramente gli immigrati.

I dati Istat sulla povertà

A Milano, secondo i dati ISTAT, la povertà assoluta è in costante aumento, con un numero significativo di famiglie e individui che vivono in condizioni di disagio economico. Le cifre indicano un peggioramento rispetto agli anni precedenti, con un aumento della percentuale di persone a rischio di povertà o esclusione sociale. La media è del 25,3, due punti in più di quella nazionale.

Gli affitti? I più cari d’Italia

Il sindaco progressista, amante della fasce deboli, dimentica che fittare un appartamento è illusorio. Cento metri quadri, ma in periferia, costano circa 2300 euro mensili. Acquistare una casa è proibitivo. Si va dalle 5mila alle 20mila euro a metro quadro. Roba da ricchi.

L’ombra della ‘ndrangheta sui grandi investimenti

Senza generalizzare, ovviamente, chi è che ha tanti capitali da investire per riciclare? La ‘ndrangheta, che a Milano ha preso casa da decenni(e quindi prima di Sala) e che si traveste, da versipelle qual è, in capitali finanziari spesso impossibili da decifrare. Il problema, però, è politico. Non è richiesto al sindaco di poter, ovviamente, fare l’investigatore, ma le politiche urbanistiche della sua giunta hanno favorito i ricchi e hanno privilegiato speculazioni sulle quali la criminalità si tuffa prontamente. La ‘ndrangheta si mimetizza a Milano e in Lombardia e fa affari d’oro, secondo Alessandra Dolci, coordinatrice della Dda di Milano.

I trasporti? Una Waterloo

I trasporti pubblici nella metropoli sono un altro disastro. Tra il 2016 e il 2024 la rete di superficie della città si è degradata e rallentata: i tram hanno visto una riduzione giornaliera di corse del 19%, i filobus del 17% e i bus urbani del 15%. Le metropolitane sono cresciute, come i bus suburbani, ma se si taglia il resto si creano disparità territoriali tra cittadini. Non c’entra la modernità dei mezzi e il traffico privato non è il fattore determinante. La fonte? Non è la sede di FdI o un giornale di destra ma il Politecnico.

Le risposte di Sala: l’indifferenza moraviana

Cos’ha fatto Beppe Sala in questi ultimi anni? Mentre persino Stefano Boeri gli scriveva in chat che la questione sicurezza era drammatica, lui tergiversava. Nessun’ordinanza specifica in materia. Sui trasporti? Zero risposte. Sugli affitti, idem. Come Carla e Michele Ardengo, i protagonisti principali degli Indifferenti di Alberto Moravia, da buon borghese si è girato dall’altra parte.

Nella Milano da belve la demagogia del nulla

In compenso Beppe Sala qualcosa l’ha fatta. Ha registrato abusivamente i figli nati in provetta, ha promosso mozioni per Gaza, per gli Lgbtq, etc. Tutta demagogia allo stato puro per imbolsire la sua immagine di progressista a parole. Girando le spalle alla verità.

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di Renato Sandri - 21 Luglio 2025