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Un Imam in aiuto dei “maranza” detenuti nel Beccaria: “Per l’integrazione e la redenzione”. FdI protesta: “Un boomerang”

A Milano

Un Imam in aiuto dei “maranza” detenuti nel Beccaria: “Per l’integrazione e la redenzione”. FdI protesta: “Un boomerang”

Cronaca - di Robert Perdicchi - 8 Luglio 2025 alle 15:28

Un Imam per “curare” le anime dei detenuti musulmani, nel carcere Beccaria di Milano che fa registrare il 78% di presenze straniere, di cui l’87% proveniente da paesi di cultura islamica. Ieri la firma di un protocollo tra il Tribunale e la Procura per i minorenni, il Centro di giustizia minorile della Lombardia, l’Ipm Beccaria, l’Arcidiocesi di Milano e un rappresentante della cultura islamica. In carcere entrerà l’Imam Abdullah Tchina, guida religiosa della comunità islamica di Sesto San Giovanni.

Un Imam nel carcere Beccaria

“Il senso di questa scelta è nella linea di quella evoluzione che mette in luce come in tanti nostri luoghi vi sia sempre più multiculturalità e la presenza di diverse religioni”, ha spiegato monsignor Luca Bressan, vicario episcopale e firmatario, per l’Arcidiocesi, del Protocollo di intesa siglato presso il Tribunale dei minorenni di Milano, dalla sua presidente Maria Carla Gatto, dal procuratore della Repubblica Luca Villa, dal direttore del Centro per la giustizia minorile della Lombardia Paolo Gabriele Bono, dalla direttrice reggente dell’Ipm Cesare Beccaria Teresa Mazzotta e da Tchina, in rappresentanza della comunità islamica. L’Imam collaborerà con don Burgio e il suo predecessore don Gino Rigoldi. I quali da tempo, peraltro, auspicavano l’arrivo di un imam per la preghiera musulmana del venerdì e per sviluppare anche un proficuo dialogo interreligioso. L’obiettivo non è la conversione, ma la redenzione. L’attività dell’imam “si svolgerà negli spazi idonei a favorire anche un accesso spontaneo da parte dei giovani detenuti individuati e messi a disposizione dalla direzione del carcere“. Potrà tenere colloqui individuali o incontri collettivi di preghiera e insegnamento religioso, “nel rispetto del regolamento interno e sotto vigilanza discreta del personale”, viene esplicitato ancora nel protocollo.

L’iniziativa non piace, però, a Fratelli d’Italia. Secondo Riccardo De Corato, ex vice sindaco di Milano e  deputato di Fratelli d’Italia, si è di fronte a “un’altra decisione incredibile della magistratura, che va in direzione opposta al buon senso. Mettere un Imam in un luogo pieno di ‘maranza’ come il Beccaria è sbagliato. Si tenta il loro recupero? Si andrà a peggiorare una già grave situazione che porterebbe ulteriori problemi e disagi alle guardie carcerarie”.  De Corato ha annunciato un’interrogazione a Carlo Nordio, ministro della Giustizia.

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di Robert Perdicchi - 8 Luglio 2025