
Incontro con Starmer
Trump su Gaza sferza Netanyahu: “C’è fame vera nella Striscia, non puoi fingere di non vedere”
Il presidente americano chiarisce la linea al premier israeliano: «La mia priorità assoluta, in questo momento, è che la gente possa mangiare. Troppe persone stanno morendo di fame»
«Abbiamo fermato la guerra, ne abbiamo fermate cinque all’incirca». Con queste parole, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha attirato l’attenzione internazionale durante l’inaugurazione del suo nuovo campo da golf ad Aberdeen, al termine di un soggiorno scozzese di cinque giorni. A chi lo accusava di disinteresse per le crisi globali, ha replicato: «Farò una veloce partita e poi tornerò a Washington così spegneremo ‘incendi’ in tutto il mondo. Questo è molto più importante che giocare a golf, per quanto mi piaccia tanto».
Trump: “A Gaza la priorità assoluta è sfamare i civili”
Accanto al primo ministro britannico Keir Starmer, nella cornice estiva di Turnberry, il tycoon ha dunque chiarito l’indirizzo operativo della sua visita: «Stiamo lavorando insieme per cercare di sistemare le cose», ha dichiarato a Sky News in riferimento alla situazione nella Striscia.
«Voglio che la gente abbia da mangiare in questo momento, per me questa è la priorità numero uno. Perché c’è molta gente che muore di fame», ha ribadito il presidente americano. «Abbiamo dato un sacco di soldi a Gaza per il cibo e tutto il resto. Le altre nazioni devono farsi avanti». Tuttavia, «molti di quei soldi sono stati rubati da Hamas, e molto cibo è stato rubato».
Il contrasto con le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu è apparso evidente. Netanyahu aveva affermato: «Non c’è alcuna politica della fame a Gaza, e non c’è fame a Gaza». Ma Trump ora lo ha rimesso sui binari: «Israele ha una grande responsabilità per il flusso degli aiuti. Possiamo salvare molte persone, c’è una fame vera, non puoi fingere». E insiste: «Dobbiamo nutrire i bambini», aggiungendo un’ulteriore frecciata verso l’alleato: «Hamas non vuole restituire gli ostaggi. Ho detto a Bibi che dovremo farlo in un modo diverso».
Centri alimentari e impegno europeo
The Donald ha annunciato la creazione di centri di distribuzione alimentare e sottolineato l’urgenza di un coinvolgimento europeo: «Abbiamo donato 60 milioni di dollari , nessuno ci ha ringraziato». Ha aggiunto che Ursula von der Leyen avrebbe promesso un impegno più consistente da parte dell’Unione europea.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, quasi un bambino su cinque sotto i cinque anni a Gaza soffre di malnutrizione acuta. I dati aggiornati da fonti sanitarie locali parlano di 147 decessi per fame, tra cui 88 infanti. Le immagini trasmesse da Al-Jazeera hanno contribuito ad accelerare l’azione del governo americano.
Ucraina, ultimatum dimezzato a Mosca
Sull’altro fronte caldo, Trump ha anche ridotto ieri la scadenza dell’ultimatum rivolto a Vladimir Putin: «Non c’è ragione di aspettare oltre… Voglio essere generoso, ma non vediamo alcun progresso». La finestra temporale per il cessate il fuoco è stata ridotta da 50 a «10 o 12 giorni».
La risposta russa è arrivata poco dopo. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza, ha scritto su X: «Sta giocando al gioco dell’ultimatum con la Russia: 50 giorni o 10… Dovrebbe ricordare due cose. Uno, la Russia non è Israele e nemmeno l’Iran. Due, ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra Russia e Ucraina, ma con il suo stesso Paese. Non percorrere la strada di Sleepy Joe!».
«L’operazione militare speciale prosegue — chiarisce oggi il portavoce di Putin Dmitry Peskov — Restiamo impegnati nel processo di pace per risolvere il conflitto in Ucraina e tutelare i nostri interessi». Apre però a un possibile incontro: «Un summit Trump-Putin è possibile a settembre in Cina, ma al momento non ci sono preparativi».
“Ora fermiamo anche queste”: il colpo finale di Trump
Il messaggio trumpiano alla fine è chiaro: “Abbiamo fermato cinque guerre. Ora fermiamo anche queste”. Un messaggio diretto a Putin e Netanyahu, neanche troppo velato, per dire che la pazienza si è esaurita.
Ma a Gaza la gente si butta sui camion come topi affamati ed i più forti si appropriano anche delle quote dei più deboli. L’Autorità per la Palestina cosa fa ? Assolutamente niente, mentre dovrebbe organizzare la distribuzione degli aiuti in modo equo ed ordinato. Tutti contro Nethanyau mentre nessuno protesta contro Hamas e Abbas (Il primo arraffa ed il secondo dorme).