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Trump ha detto di valutare “sanzioni molto dure” contro la Russia

Giù la maschera

Trump: «Sto valutando sanzioni molto dure contro la Russia. Putin è gentile, ma inutile: ci dice un sacco di ca…te»

Scontro tra Washington e Mosca: il Cremlino chiarisce di considerare ancora gli Stati Uniti un "Paese ostile", il presidente Usa attacca lo zar e conferma l'invio di nuove armi a Kiev, che «deve difendersi»

Esteri - di Luciana Delli Colli - 8 Luglio 2025 alle 19:49

Donald Trump sta valutando «sanzioni molto dure» nei confronti della Russia. In Ucraina «molte persone stanno morendo e questo deve finire. Putin ci dice un sacco di c…ate: vogliamo sapere la verità. È sempre molto gentile, ma alla fine si rivela inutile», ha detto il presidente degli Stati Uniti, rispondendo alle domande dei giornalisti durante una riunione del governo alla Casa Bianca. Nel corso dell’incontro Trump ha anche rivelato di «parlare spesso» con il presidente cinese Xi Jinping e di avere con lui un buon rapporto.

Trump: «Valuto sanzioni molto dure per la Russia. Putin ci dice un sacco di ca…te»

Le parole di Trump sono arrivate nel corso di una giornata in cui il Cremlino ha chiarito di considerare ancora gli Usa «Paese ostile». «Senza dubbio, apprezziamo molto gli sforzi degli Stati Uniti, e personalmente del presidente Trump e dei membri del suo team, per avviare un processo negoziale diretto tra Russia e Ucraina. E riteniamo certamente che tra i nostri Paesi ci sia un potenziale molto ampio per rilanciare le relazioni commerciali ed economiche e avviare numerosi progetti in ambito economico, investimenti reciproci, commercio e così via», ha detto il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, precisando però che Washington resta ufficialmente nella lista russa dei Paesi ostili: «Per ora questa lista non ha subito alcuna modifica».

Il Cremlino: «Gli Usa restano nella lista dei Paesi ostili»

Il rilancio delle relazioni commerciali, ha chiarito Peskov, è richiesto «dagli imprenditori di entrambi i Paesi», tuttavia «gli Stati Uniti attualmente applicano una serie di restrizioni nei confronti della Russia. Riteniamo che queste sanzioni siano illegali e danneggino non solo i nostri imprenditori, ma anche quelli statunitensi». Alla domanda su una possibile rimozione degli Usa dalla lista dei Paesi ostili, Peskov ha chiarito che «naturalmente, la lista dei Paesi ostili può essere rivista, non è un dogma. Uno Stato rimane ostile finché compie azioni ostili nei confronti del nostro Paese. Dopo che tali azioni cessano e inizia una fase di normalizzazione e ricostruzione delle relazioni bilaterali, allora può essere messo all’ordine del giorno anche il tema della revisione di questa lista».

«Invieremo nuovi armi difensive a Kiev»: la conferma del Pentagono

Prima di queste dichiarazioni arrivate da Mosca, dal Pentagono era arrivata la conferma del fatto che gli Stati Uniti invieranno nuove armi difensive all’Ucraina. Poche ore prima lo stesso Trump aveva annunciato la decisione di riavviare l’assistenza militare a Kiev, dopo una sospensione temporanea decisa la settimana precedente. «Dovremo inviare più armi, principalmente difensive», aveva detto, definendo «molto, molto duri» gli attacchi subiti da Kiev, che «deve difendersi». Secondo quanto riferito da Axios, nell’ultimo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Trump si era impegnato a contribuire al rafforzamento delle difese aeree di Kiev.

Nuovo incontro con Netanyahu: «Gaza è una tragedia, la questione va risolta»

Trump, nel corso dell’incontro, ha confermato che nella serata americana avrà un secondo incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che riguarderà «quasi esclusivamente» Gaza. «Dobbiamo risolvere la questione. Gaza è una tragedia. Voglio risolverla, e credo che anche l’altra parte voglia farlo», ha detto.

La lettera all’Ue sui dazi «tra un paio di giorni»: «Ora sono molto gentili con noi, vedremo»

Poi, parlando diffusamente dei dazi, ha confermato il 10% aggiuntivo ai Brics, ha anticipato l’approvazione per oggi di nuovi dazi settoriali sulle importazioni di rame pari al 50% e sui farmaci al 200% e l’invio sempre per oggi di nuove lettere a diversi Paesi, fra cui Giappone e Corea del Sud, con l’annuncio delle tariffe sui prodotti esportati negli Stati Uniti. Per l’Ue, invece, la lettera che indicherà le condizioni che scatteranno dal primo agosto è prevista tra un paio di giorni, precisando che dal suo punto di vista «una lettera significa un accordo». Le trattative, comunque, sembrano aver preso una buona piega, o comunque una piega migliore di qualche tempo fa: «Adesso sono molto gentili con noi e vedremo cosa succederà», ha aggiunto Trump.

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di Luciana Delli Colli - 8 Luglio 2025