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Toghe “in rosso”? Spunta un buco per gli “show” contro il governo con Schlein, Conte e “Cetto La Qualunque”

La riforma della giustizia

Toghe “in rosso”? Spunta un buco per gli “show” contro il governo con Schlein, Conte e “Cetto La Qualunque”

Politica - di Lucio Meo - 28 Luglio 2025 alle 09:28

Un “buco” nel bilancio dell’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, mette contro, le une contro le altre, le toghe più o meno rosse impegnate nel corpo a corpo con il governo Meloni sulla riforma della giustizia che il ministro Nordio sta provando a portare a casa. Il precedente presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, si sarebbe ribellato, in modo veemente, alle critiche e alle denunce sullo sperpero di risorse della precedente gestione, contenute in alcune mail che fanno riferimento al rinnovamento delle cariche che ha portato alla presidenza di Cesare Parodi. “Volano gli stracci nell’Anm”, sintetizza la giornalista del “Tempo” Rita Cavallaro, che oggi firma un articolo molto dettagliato sul “rosso” delle toghe “rosse”, che passerebbe anche un per un cachet d’oro – 50mila euro – all’attore Antonio Albanese, meglio conosciuto come “Cetto La Qualunque” – per una sua comparsata a un evento dell’Anm in difesa della Costituzione e contro la riforma Nordio.

Il “buco” in bilancio dell’Anm e le spese per contrastare la riforma Nordio

“I magistrati indipendenti accusano le toghe rosse di aver dilapidato centinaia di migliaia di euro del sindacato per portare avanti la guerra contro la riforma della giustizia del governo Meloni. Iniziative di lotta politica che avrebbero causato una voragine nel bilancio dell’Anm, un buco di quasi 590mila euro, messo nero su bianco dai revisori dei conti il 16 giugno scorso e appuntato sul petto dell’ex presidente Giuseppe Santalucia come la lettera scarlatta della ‘mala gestio’ dei fondi, al punto da scatenare l’ira della toga rossa, oggi presidente di sezione della Cassazione dopo essere stato sostituito alla guida dell’Anm da Cesare Parodi, di Magistratura Indipendente. Un ammanco tale da necessitare l’aumento della quota associativa per ciascun iscritto a 15 euro al mese…”, riporta “Il Tempo“.
Santalucia, a quanto pare, non l’avrebbe presa affatto bene, andando al contrattacco e denunciando chi lo accusa. Lo scontro è divampato il 16 luglio, quando la Giunta esecutiva aveva approvato la richiesta di fornire documentazione a Santalucia per replicare alle accuse contenute nella mail “mala gestio”,  il documento diffuso dagli eletti di Art. 101 durante il Cdc del 12 luglio 2025. Ma cosa c’era scritto in quella lettera? Si parlava – secondo Il Tempo – di “una situazione di spregiudicata gestione delle risorse economiche disponibili dell’Associazione, quasi del tutto azzerate dal trionfale evento congressuale svoltosi a Palermo nel dicembre 2024, facendo esplicito riferimento alla kermesse delle toghe rosse contro la riforma, dopo il Congresso di maggio in cui sfilarono Elly Schlein e Giuseppe Conte. “Si parla – prosegue il documento – di svariate centinaia di migliaia di euro, impiegate per ospitalità alberghiera, catering e cachet degli artisti invitati all’evento, la cui “indispensabilità” i gruppi di Area, Md ed Upc hanno rivendicato con forza, a fronte delle timide perplessità contabili avanzate dal gruppo di Mi e della chiara e netta denuncia di sperpero proveniente unicamente dal nostro gruppo, trasfusa nel documento allegato, che invitiamo tutti a leggere con attenzione al fine di avere un’idea della portata del fenomeno di progressivo svuotamento delle casse sociali”.

I soldi a “Cetto La Qualunque”

Santalucia minaccia querele. In una mail del 21 luglio, con oggetto «sul bilancio in rosso e altre falsità», il magistrato precisa che «la Giunta Esecutiva Centrale che ha lavorato stabilmente nella scorsa consiliatura ha sempre gestito i fondi dell’associazione con trasparenza e attenzione alla diretta realizzazione degli scopi statutari», ricordando che non solo le decisioni in materia di spesa sono sempre state sottoposte al direttivo da lui guidato, ma anche che «l’Anm dispone di accantonamenti finanziari per circa 1.700.000 euro, che rendono il bilancio ampiamente attivo». La replica di Articolo 101 è altrettanto dura: “Non ci faremo intimidire”. Tra gli “show” nel mirino, anche i soldi pagati al testimonial Antonio Albanese, che il 27 febbraio scorso, a Genova, aveva letto Piero Calamandrei a difesa della Costituzione.

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di Lucio Meo - 28 Luglio 2025