
Il crollo di un sistema
Terremoto giudiziario a Milano, indagato anche Sala. Lui non molla e fa l’indignato: «Allucinante scoprirlo da un giornale»
Secondo fonti di stampa, le ipotesi di reato a carico del primo cittadino sono false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altre persone e induzione indebita a dare o promettere utilità. Prosegue il pressing per le sue dimissioni: il problema è politico
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica che ieri ha portato la Procura a chiedere gli arresti per sei persone, tra le quali l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, con le accuse a vario titolo di corruzione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità. La notizia è stata anticipata dal Corriere della Sera e poi «confermata a LaPresse», scrive l’agenzia di stampa. Le ipotesi di reato a carico del primo cittadino sarebbero false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altre persone e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Sala indagato: le due ipotesi di reato
La prima fa riferimento alla nomina dell’ex presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, per il quale è stato chiesto l’arresto in carcere. Secondo la Procura, Marinoni e Tancredi avrebbero fatto parte di quello che viene definito un «patto corruttivo» tra pubblico e privato con l’obiettivo di creare un “Pgt (Piano di governo del territorio, l’ex Piano regolatore generale, ndr) ombra” e una trasformazione urbanistica fuori dalle regole.
L’altra ipotesi di reato farebbe riferimento al progetto del “Pirellino” dell’architetto Stefano Boeri, indagato, e dell’imprenditore Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima, per il quale la Procura ha chiesto i domiciliari, come per Tancredi. Sia Boeri sia Catella, ieri, hanno rivendicato la correttezza del proprio operato.
Sala si difende e fa l’indignato: «Allucinante sapere da un giornale che sono indagato»
Anche Sala, raggiunto dal Corriere della Sera, ha rigettato nel merito le accuse, definendo «allucinante» il fatto di dover apprendere dell’indagine a suo carico da un giornale. Negli stralci dei provvedimento della Procura trapelati ieri il sindaco viene chiamato in causa più volte: vi si legge che Tancredi confidava nel suo appoggio; che era «in sintonia» con lui «per portare avanti relazioni private con gruppi della finanza immobiliare attivi a Milano e la soddisfazione dei loro interessi»; che «appoggiava» le strategie di Marinoni; che in uno scambio di messaggi Boeri usa nei suoi confronti toni «molto risoluti e di comando».
La richiesta di dimissioni: l’inchiesta pone problemi politici prima ancora che giudiziari
Tutti elementi che, al di là di quello che sarà l’esito sul fronte giudiziario, fanno emergere un problema politico all’interno dell’amministrazione milanese. Vera questione per cui il centrodestra, ma anche il M5S ieri hanno chiesto le dimissioni del sindaco, prima ancora che si sapesse dell’indagine a suo carico. «Sala si deve dimettere, perché questo sistema di potere purtroppo sta corrodendo Milano e quando ci sono queste situazioni la cosa migliore è restituire la parola agli elettori», ha ribadito a 4 di sera news il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, dopo che numerose voci del partito avevano chiarito che il punto è tutto politico.
«È di tutta evidenza che siamo di fronte a un sistema compromesso. Rispettiamo il lavoro degli inquirenti e, ovviamente, tutti sono innocenti fino a una sentenza di condanna definitiva, ma non possiamo non tenere in considerazione il dato politico che impone un atto di responsabilità», aveva sottolineato tra gli altri il senatore di FdI, Sandro Sisler.
La richiesta di chiarimenti e la strategia attendista del sindaco
Il caso è così eclatante che a sinistra hanno sentito la necessità di chiedere in maniera netta per lo meno chiarimenti in Aula, come ha fatto Europa Verde. Silenzio, invece, per ora dal Pd. Il primo cittadino è stato chiamato a parlare oggi a Palazzo Marino, dove il coordinamento di FdI ha annunciato che sarà presente con una propria delegazione. Ieri, però, in una dichiarazione rilasciata in serata, Sala aveva fatto capire che intende prendere tempo.
«Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l’amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata», ha detto, aggiungendo che «gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso». Era prima che si sapesse che è indagato. Dal colloquio con il Corriere della Sera, comunque, non sembra che abbia cambiato posizione: la testata riferisce che non ci sarebbe nell’aria alcun passo indietro e lui stesso ha scelto l’attendismo anche su Tancredi. «L’assessore – ha detto – si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa».
Sala. Vattene fai vomitare
Un altro che non ha capito, o forse ha dovuto a sue spese capire, che la nebbia coprente ogni tanto si dirada e fa vedere quanta nullità c’è a sx
Allucinante che tu sua ancora lì pagliaccio buffone e ancora piu allucinante che la tua segretaria fenomena stia ancora Zitta!! La furbetta scappa come i conigli … schlein dico a te: ti ricordi di Genova??? Siete vergognosamente schifosi