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Terremoto giudiziario e politico a Milano: FdI e M5s chiedono le dimissioni di Sala

La Gdf a Palazzo Marino

Terremoto giudiziario a Milano, FdI chiede le dimissioni di Sala: «La misura è colma». Ma il sindaco non molla la poltrona

La Procura di Milano ha chiesto l'arresto dell'assessore alla Rigenerazione urbana: «Patto corruttivo». Ma il punto, prima che penale, è politico: «Siamo di fronte a un sistema compromesso». Anche il M5s chiede il passo indietro

Politica - di Sveva Ferri - 16 Luglio 2025 alle 17:41

È un terremoto politico, prima ancora che giudiziario, quello che ha travolto la giunta di Milano, guidata da Giuseppe Sala, a seguito della richiesta di arresto avanzata dalla Procura nei confronti dell’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, in uno dei filoni dell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica. «È di tutta evidenza che siamo di fronte a un sistema compromesso», ha detto il senatore lombardo di FdI, Sandro Sisler, che con il partito chiede le dimissioni di Sala. Non per l’inchiesta in sé, rispetto alla quale il partito mantiene una linea garantista, ma perché quello che ne emerge «è un dato politico: l’inettitudine del sindaco Sala ad amministrare la città», ha sottolineato il deputato di FdI ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. Richieste di dimissioni sono arrivate anche dal M5s.

La Procura di Milano: «Patto corruttivo»

La Procura ha chiesto complessivamente sei arresti, per le accuse a vario titolo di corruzione e falso, oltre che una ventina di acquisizioni e perquisizioni. La nota dei pm, che dà conto degli interrogatori preventivi e delle acquisizioni scattate anche a Palazzo Marino (la Gdf ha eseguito 24 perquisizioni personali, domiciliari e locali), fa riferimento a un «fenomeno legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia» che ha assunto «dimensioni di rilievo notevolissimo», tant’è che le indagini «hanno già portato nei mesi scorsi al sequestro preventivo di diversi cantieri e all’adozione di misure cautelari personali». In questo contesto, la Procura ha individuato quello che ritiene essere un «patto corruttivo» tra pubblico e privato con l’obiettivo di un “Pgt (Piano di governo del territorio, ndr) ombra” e di una trasformazione urbanistica fuori dalle regole.

Nella richiesta di arresti, che dovranno ora essere valutati dal Gip, si parla inoltre di una «cornice di un’azione amministrativa viziata da una corruzione circolare, edulcorata all’esterno attraverso il ricorso a fantasiosi e raffinati metodi di maquillage giuridico».

FdI: «La misura è colma. Sala deve dimettersi»

«La misura è colma. Milano ha atteso i comodi della giunta Sala per ricevere risposte tecniche e politiche puntuali che potessero tirarla fuori dal pantano creato da 14 anni di gestione di sinistra», ha commentato il capogruppo di FdI a Palazzo Marino, Riccardo Truppo, ricordando che «abbiamo più volte chiesto le dimissioni del sindaco, mentre Sala e i suoi uomini si appellavano al Parlamento per ottenere una legge comoda ad hoc (la cosiddetta Salva Milano, ndr) che avrebbe sciolto alcuni dei nodi che adesso arrivano al pettine in questo scandalo senza precedenti. La città non può più essere ostaggio di questo sistema». Il coordinamento cittadino di FdI ha annunciato che porterà la richiesta direttamente nell’Aula di Palazzo Marino, dove una delegazione del partito, ha anticipato il coordinatore Simone Orlandi, sarà presente «per chiedere a gran voce, insieme a tutte le forze di opposizione» il passo indietro di Sala.

De Corato: «Milano non merita un sindaco che non sa che cosa avviene negli uffici comunali»

Sala in serata ha parlato. “L’assessore Tancredi si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa”, ha fatto saper  in una nota diffusa mentre era in corso un faccia a faccia tra il primo cittadino e l’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi.

“Da diversi mesi l’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti”, ricorda Sala nella nota. “Gli ultimi accadimenti – aggiunge il sindaco – dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso”.

Proprio dalle indagini, però, emerge quel dato politico di cui si parla: oltre a Tancredi, secondo i pm, a gestire la «vasta speculazione edilizia» al centro delle indagini c’era anche l’ex presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni. Negli atti redatti dai pm si legge che «emerge inoltre che anche il sindaco Sala e il direttore generale Malangone condividono e appoggiano le strategie di Marinoni e delle società coinvolte». Il passaggio non implica un coinvolgimento di Sala – che infatti non risulta indagato – nel presunto malaffare, ma è rilevante se lo si legge nuovamente con la lente politica che ha portato De Corato a parlare di «inettitudine del sindaco Sala ad amministrare la città». «Milano – ha commentato il deputato – non merita un sindaco che nemmeno sa che cosa avviene negli uffici comunali».

Anche il M5s chiede le dimissioni di Sala

Giuseppe Conte ha detto che «noi non entriamo mai nelle vicende giudiziarie, perché quella è responsabilità penale, ma per quanto riguarda la responsabilità politica attendiamo che se ne traggano le conseguenze da chi ha la responsabilità». Esplicita, poi, la richiesta di dimissioni arrivata dal Movimento.

Sul caso si sono espressi sia Antonio Tajani che Matteo Salvini. Il primo ribadendo che «bisogna essere sempre garantisti», ma anche che «la valutazione politica è un’altra cosa e a Milano bisogna cambiare»; il secondo esprimendo  «sconcerto e forte preoccupazione» e spiegando che, al di là degli aspetti giudiziari su cui «è fortemente auspicabile chiarezza in tempi rapidissimi», è «fortemente impensierito» anche «per la gestione della giunta che sta frenando lo sviluppo della città da troppo tempo».

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di Sveva Ferri - 16 Luglio 2025