
Un'ora di conversazione
Telefonata Trump-Putin, lo zar fa il solito gioco: «Pronti ai negoziati sull’Ucraina, ma non rinunciamo ai nostri obiettivi»
Al centro del colloquio anche il Medio Oriente. Attesa una telefonata del presidente Usa anche con Zelensky, che incassa dall'Europa un nuovo impegno su sanzioni e adesione
È durata circa un’ora la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, annunciata un po’ a sorpresa poco prima che si tenesse. Secondo quanto emerso, i due leader hanno parlato anche di Medio Oriente, oltre che di Ucraina. Domani Trump dovrebbe sentire a breve anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sebbene sui tempi questo punto restino incertezze. Lo stesso Zelensky ha spiegato che potrebbe avvenire domani come nei prossimi giorni. Intanto l’Ue accelera sul processo di adesione di Kiev: «Sicuramente abbiamo raggiunto le condizioni per andare avanti nel processo in corso per l’adesione», ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, ad Aarhus, dove era presente anche Zelensky, nel corso della conferenza stampa in occasione dell’avvio della presidenza danese.
Un’ora di telefonata tra Trump e Putin
La telefonata tra Trump e Putin è stata la quarta nell’ultimo mese e mezzo e la sesta dall’inizio dell’anno. Allo stato attuale manca un resoconto della Casa Bianca. Il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, secondo quanto riferito dai media russi, invece, ha parlato di una conversazione «franca e specifica», chiarendo che i due presidenti non hanno «parlato specificamente della possibilità di un incontro», anche se «questa idea viene presa in considerazione». «Se necessario – ha detto il funzionario russo – si raggiungerà un accordo specifico al riguardo».
Il solito gioco del Cremlino: «Sì ai negoziati, ma non rinunciamo ai nostri obiettivi»
Ushakov ha riferito che Putin ha sottolineato la disponibilità di Mosca a proseguire il processo di negoziazione con l’Ucraina, precisando però che la Russia «non rinuncerà ai suoi obiettivi». «Il nostro presidente ha affermato che la Russia persegue i suoi obiettivi, ovvero l’eliminazione delle cause profonde ben note che hanno portato alla situazione attuale», ha detto ai giornalisti il consigliere diplomatico di Putin. Ushakov ha aggiunto che Trump avrebbe informato Putin sul percorso al Congresso del suo ambizioso pacchetto di riforme, noto come il “One Big Beautiful Bill”, e che Putin avrebbe ha augurato a Trump «successo nell’attuazione delle riforme», cogliendo l’occasione per congratularsi con il presidente americano in vista della celebrazione del Giorno dell’Indipendenza», che ricorre domani negli Stati Uniti.
Il Cremlino: sull’Iran soluzione diplomatica e politica
Sempre secondo quanto riferito dal Cremlino, Putin ha sollecitato a Trump a cercare una soluzione diplomatica ai conflitti in Medio Oriente, inclusa la recente guerra tra Iran e Israele e ha sottolineato l’importanza di risolvere tutte le controversie e le tensioni esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici.
Zelensky al lancio del semestre di presidenza danese
Durante la conferenza stampa in Danimarca, Zelensky ha ricordato che «noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’idea del cessate il fuoco incondizionato del presidente Trump. Ho detto che siamo pronti ad incontri in qualsiasi tipo di formato. Credo che in Russia conti solo la decisione di Putin ed è per questo che serve un incontro a livello di leader, se davvero vogliamo la pace». «Naturalmente – ha aggiunto – noi contiamo sulla continuazione del sostegno americano. Ci sono alcune cose che l’Europa non ha per adesso, specialmente se parliamo dei missili Patriot, dei sistemi per la difesa aerea».
Kiev incassa un nuovo impegno su sanzioni e adesione
«Questo è cruciale», ha sottolineato il presidente ucraino, che nel corso della giornata danese ha incassato le rassicurazioni di Ursula von der Leyen sul 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia e l’impegno a procedere più speditamente possibile sull’adesione tanto da parte della presidente di turno dell’Ue, Mette Frederiksen, quanto da parte del presidente del Consiglio Ue, Costa. «Sono molto lieto della valutazione da parte della Commissione dell’impressionante lavoro che Kiev ha fatto sulle riforme (necessarie all’adesione, ndr), in una situazione tanto difficile”, ha detto Costa.