
FdI: ministro epurato
Giuli dà una ‘cinquina’ allo Strega: “Non vado, non mi hanno inviato nemmeno i libri”
Continua la resistenza dell’amichettismo di sinistra al governo Meloni e ai suoi ministri: l’ultimo dispetto arriva dagli organizzatori del premio Strega, lo stesso dove due anni fa Geppi Cucciari “interrogava” il ministro Sangiuliano sui libri in gara neanche fosse un maturando. Gag divenuta virale, che ovviamente non si era mai vista quando i ministri erano del centrosinistra: do you know Veltroni e Franceschini? In quelle sere d’estate era solo un profluvio di inchini, riverenze, bacetti e di “Caro Dario”, “Grazie Walter”. Stavolta non c’era, forse aveva pilates. Allora gli organizzatori hanno usato un più sottile e velenoso approccio: invitare il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ma facendogli notare sottilmente che la sua presenza non era troppo gradita.
Il ministro della Cultura ha colto, ha preso atto e quindi ha annunciato la sua defezione. Ufficialmente, Giuli sarà assente per partecipare a Berlino a una serie di incontri bilaterali e all’inaugurazione della mostra sui Bronzi di San Casciano, ma la defezione è chiaramente polemica, visto lo sgarbo ricevuto dagli organizzatori.
“In genere – ha detto Giuli parlando coi cronisti in Transatlantico – mi risulta che gli ‘Amici della domenica’ ricevano dei libri, relativi al premio Strega, che li leggano come io ho fatto quando ero considerato tale e poi diano il loro voto. Registro il fatto che sono invitato alla serata del premio Strega, sono stati carinissimi, però non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro. È un po’ curioso che uno debba andare alla serata del Premio Strega non avendo ricevuto i libri per cui si organizza la serata. Ciò detto la battuta, perché tale è, è: si vede che mi considerano un ‘nemico della domenica’”.
La sera della premiazione dove sarà il ministro? “Mi dedico a cercare fondi europei per la Cultura andando a parlare con il mio omologo tedesco in Germania”, ha aggiunto riferendosi al suo impegno all’estero. “Non sono neanche giurato, non ho titolo di giurato, non ho più alcun titolo evidentemente, però questo dovreste chiederlo alla Fondazione Bellonci”, ha spiegato replicando ai cronisti che gli chiedevano se a questo punto non avesse avuto il tempo di leggerli e di votare. “Poi magari me li compro per il piacere di leggerli, perché il piacere di leggere ce l’ho”. Finora li aveva ricevuti? “Sì, pazienza, non è un problema”.
Al premio Strega Giuli (ora che è ministro) non è più gradito
La replica di Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci che organizza il premio Strega, si scherma dietro il protocollo. “I rapporti con il Ministro sono sempre stati amichevoli, ci siamo salutati cordialmente in occasione dell’ultimo Salone del libro di Torino. Non gli abbiamo inviato i libri del premio perché chiediamo agli editori di spedirli unicamente alla giuria dello Strega, da cui si è dimesso il giorno stesso della sua nomina al Ministero della Cultura”.
“Nella sua lettera, Giuli scriveva: ‘L’assunzione di tale Ufficio non mi consente di poter continuare a svolgere il mio incarico come membro del gruppo Amici della domenica – Premio Strega, conferitomi in qualità di presidente della Fondazione MAXXI. Con la presente, pertanto rassegno le mie dimissioni con effetto immediato da tale Organismo’. Naturalmente – chiariscono dallo Strega – era tra gli invitati alla serata finale di domani a Villa Giulia, come in precedenza a quella del Premio Strega Poesia lo scorso 9 ottobre, e saremo felici di riaccoglierlo il prossimo anno in occasione della nostra ottantesima edizione. Qualora volesse tornare a far parte anche della giuria del premio ne saremmo ugualmente onorati”.
“Invitano Alessandro Giuli, ministro della Cultura, alla finale del Premio Strega, ma non gli inviano nemmeno i libri dei finalisti da leggere. Perlomeno una sgrammaticatura istituzionale, quella della Fondazione Bellonci, che organizza il premio”. È quanto fanno notare fonti del ministero della Cultura in merito alla querelle sull’assenza di Giuli alla serata di domani.
Petrocchi ha declassato lo Strega
La controreplica non si fa attendere. “Giuli, già presidente del Maxxi, al momento della nomina a ministro, per sensibilità istituzionale si era dimesso da tutte le sue cariche, compresa quella di ‘Amico della domenica’, ovvero giurato dello Strega. La Fondazione, chissà per quale motivo – evidenziano dal Collegio Romano – non ha pensato né di reinvitare Giuli in veste di ministro a far parte della giuria del premio, né di inviargli i libri della dozzina, o della cinquina dei finalisti in vista della serata conclusiva. Come se al più importante premio letterario italiano non importasse niente del ministero della Cultura. Un pasticcio da smemorato da parte di Stefano Petrocchi, presidente della Fondazione Bellonci? Uno Strega che vuole escludere il ministro della Cultura? Di sicuro, con la sua mossa – concludono le fonti del Mic – Petrocchi ha declassato lo Strega, allontanandolo dal suo naturale referente istituzionale”.
FdI: a parte le scuse, l’esclusione suona come un’epurazione
FdI fa sentire la sua protesta, a cominciare da Alessandro Amorese. “A parte le scuse dalla Fondazione Bellonci – osserva il capogruppo in commissione Cultura di Montecitorio – la sostanziale esclusione del ministro Giuli profuma un po’ come la classica epurazione. Giuli, ‘Amico della domenica’ nelle edizioni passate, si era dimesso – giusto per fare chiarezza – non perché diventato ministro ma perché non era più presidente del Maxxi. Si tratta di una sgradevole mancanza sotto il profilo istituzionale, una sgrammaticatura dai contorni ipocriti. Si tratta di un ospite non più gradito? Perché? Sarebbe interessante saperlo”.
“È singolare che un ministro della Cultura sia stato escluso dalla lista dei partecipanti della giuria. Non parliamo di atti formali ma di prassi consolidate e ricorrenti”, sottolinea il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone.
Dopo lo scontro tra Gennaro Sangiuliano e Geppi Cucciari che nel 2023 chiedeva all’allora ministro un parere sui libri finalisti e lui rispose che avrebbe voluto approfondirli, quindi, Geppi disse la battuta diventata virale “Ah, non li ha letti!”, nel 2024 il ministro disertò il premio. Ora tocca a Giuli disertare dopo lo sgarbo degli organizzatori. Uno Strega che si conferma sempre più avvelenato nei confronti dei ministri di centrodestra.