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Starmer e Macron, doppio patto: sui migranti per fermare gli irregolari e sul nucleare per ‘avvertire’ Putin

Siglato a Londra

Starmer e Macron, doppio patto: sui migranti per fermare gli irregolari e sul nucleare per ‘avvertire’ Putin

Cronaca - di Laura Ferrari - 10 Luglio 2025 alle 20:41

Anche per il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron il fenomeno del controllo dell’immigrazione è centrale, come conferma l’approvazione del nuovo accordo pilota sul controllo dei flussi migratori tra Regno Unito e Francia.

Un piano che entrerà in vigore nelle prossime settimane, come ha annunciato il premier britannico durante una conferenza stampa congiunta con Macron, in occasione della visita di Stato del presidente francese nel Regno Unito.

«Per la prima volta, i migranti arrivati su piccole imbarcazioni saranno fermati e rapidamente rimandati in Francia», ha dichiarato Starmer. In cambio di ogni rimpatrio, Londra accetterà un altro migrante che non abbia tentato di entrare illegalmente, attraverso un «canale controllato e legale», ha spiegato il leader laburista. Solo chi non ha cercato di attraversare irregolarmente la Manica potrà essere accolto nel Regno Unito nell’ambito di questo meccanismo.

Il premier britannico ha ufficializzato l’intesa sui migranti con il presidente Macron, presentandola nella conferenza stampa congiunta come «un accordo innovativo» che permetterà già «dalle prossime settimane» di avviare il respingimento e il ritorno in Francia di parte delle ‘small boat’ di “clandestini” che attraversano la Manica verso il Regno Unito. L’immigrazione illegale rappresenta “una crisi globale”, ha aggiunto il premier laburista, assicurando che da parte sua il Regno accetterà “richiedenti asilo genuini” accampati in Francia. Starmer ha definito Macron “un solido alleato”.

Quindi, sulla spinosa questione dei migranti, l’epilogo è stato quello di un’intesa fondata sullo schema “uno contro uno” proposto da sir Keir in materia di respingimenti. Ma in misura limitata. Con l’impegno di Parigi a riaccogliere per ora non più di 50 clandestini alla settimana sbarcati sull’isola a bordo delle ‘small boat’ che quotidianamente attraversano le pericolose acque della Manica partendo dal nord della Francia, in cambio del via libera di Londra all’ingresso di un pari numero di “richiedenti asilo genuini” accampati sull’altra sponda del canale.

“Un progetto pilota” che, a conti fatti, permetterà di rispedire indietro non più di 800 persone, a fronte delle 21.000 e oltre approdate a ritmo record dall’inizio del 2025. Mentre solo oggi, nelle ore del vertice, la guardia costiera di Sua Maestà annunciava di aver dovuto intercettare a ridosso della costa inglese di Dover diverse imbarcazioni di scafisti con altri 220 “clandestini” a bordo.

Il presidente Macron, da parte sua, ha assicurato di voler far funzionare questo schema: da incrementare magari gradualmente, come suggerisce Downing Street, sulla base di verifiche future. Non senza annunciare un rafforzamento dei suoi apparati di sicurezza sulle rive francesi (insufficienti secondo Londra, malgrado le centinaia di milioni di sterline stanziate a favore di Parigi).

Starmer e Macron: l’annuncio sul nucleare che obbliga a l’uso congiunto

Ma ha insistito nel contempo che un respingimento generalizzato e automatico dei ‘clandestini’ non è più legalmente possibile a causa “della Brexit”, rivelatasi dannosa per la tutela dei confini britannici in barba alle “bugie” dei suoi sostenitori. Aggiungendo che per affrontare davvero il fenomeno occorre collaborare “sulle cause d’origine dei flussi migratori”. Cause fra cui ci sono anche le guerre. Scenario da incubo di fronte al quale i leader delle due maggiori potenze militari europee mostrano una sintonia più netta. Impegnandosi a creare un asse dalla difesa missilistica all’ampliamento da 10.000 a 50.000 effettivi della Combined Joint Expeditionary Force, un contingente bilaterale creato nel 2010 per eventuali missioni di emergenza.

Fino ad arrivare a sottoscrivere nella base Nato di Northwood una dichiarazione – presentata come monito “ai nemici” – che di fatto obbliga a un uso congiunto dei due unici arsenali nucleari indipendenti dell’Europa occidentale nel caso apocalittico di un ipotetico attacco non convenzionale contro uno solo dei contraenti.

 

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di Laura Ferrari - 10 Luglio 2025