
La ricorrenza
Srebenica, trent’anni fa il genocidio in cui morirono ottomila persone. Mattarella: “Non dimenticare”
L'11 luglio del 1995 si chiuse lo sterminio organizzato dai bosniaci. Tra i vari condannati all'ergastolo, in particolare Ratko Mladić e Radovan Karadžić. Una tragedia indimenticabile
Srebenica 30 anni dopo. Il massacro organizzato dai serbi di Karadzic si svolse tra il 9 e l’11 luglio del 1995 causando la morte di circa 8mila persone. Anche il nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare quei giorni drammatici.
Il massacro di Srebenica
Verso il 9 luglio 1995, la zona protetta di Srebrenica e il territorio circostante furono attaccati dalle truppe dell’Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, e dopo un’offensiva durata alcuni giorni, l’11 luglio l’Esercito riuscì ad entrare definitivamente nella città di Srebrenica. I maschi dai 12 ai 77 anni furono separati dalle donne, dai bambini e dagli anziani, apparentemente per essere interrogati, in realtà vennero massacrati e sepolti in fosse comuni.
La lista preliminare delle persone scomparse o uccise a Srebrenica compilata da una Commissione Bosniaca contiene 8.372 nomi. A giugno 2015, 6.930 salme riesumate dalle fosse comuni sono state identificate mediante oggetti personali rinvenuti oppure in base al loro DNA, che è stato confrontato con quello dei consanguinei superstiti.
Le condanne inflitte
Il Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (ICTY), istituito presso le Nazioni Unite, ha incriminato in totale 21 persone per i delitti commessi a Srebrenica, riconoscendo per molti di essi la fattispecie di “genocidio”. A Karadzic fu inflitto l’ergastolo. Il Tribunale ha respinto la richiesta di indennizzo a favore dei sopravvissuti a Srebrenica. La Corte ha stabilito che quello che avvenne fu un genocidio ad opera di singole persone, ma che lo Stato Serbo non può essere ritenuto direttamente responsabile per genocidio e complicità per i fatti accaduti nella guerra civile in Bosnia-Erzegovina dal 1992 al 1995, fra i quali rientra la strage.
Le parole di Mattarella
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ricorda che la tragedia di Srebenica fu, “emblematica degli orrori indicibili in cui poteva sprofondare nuovamente l’Europa, sulla scorta di azioni che riprendevano l’orrendo vessillo della ‘pulizia etnica’ sotto il pretesto di affermazioni nazionalistiche”: una “triste lezione che, al pari di altre, alimenta il dovere condiviso di prevenire e combattere simili atrocità e condannare con fermezza qualsiasi tentativo di riduzionismo o negazionismo”.