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Il Guardasigilli

Sovraffollamento, il piano di Nordio per le carceri: diecimila detenuti alle pene alternative

Con questa misura sarebbero esclusi quanti hanno commesso reati gravi. Uscirebbe dal carcere chi ha mantenuto comportamenti corretti durante la detenzione

Politica - di Paolo Cortese - 16 Luglio 2025 alle 08:54

Il ministro della giustizia Carlo Nordio ha pronto il piano per fronteggiare il sovraffollamento nelle carceri. Il Guardasigilli ha nominato una task force per predisporre un intervento che vada a incidere su quei carcerati che hanno meno di due anni da scontare e che hanno tenuto un comportamento esemplare.

Il piano di Nordio

Nordio con una una nota ha annunciato l’istituzione di una task force chiamata a tempi stretti a affrontare uno dei nodi che da che da tempo vengono segnalati tra le criticità del sistema: il grande numero di detenuti che in base alla legge avrebbero il diritto di trascorrere fuori dal carcere la parte di pena che resta ancora loro da scontare, e che invece restano in cella perché non hanno un domicilio che li accoglie o per l’incapacità del sistema giudiziario di rispondere in tempo utile alle loro richieste.

Esclusi i reati più gravi

I diecimila potenziali scarcerati sono tutti con meno di 24 mesi da scontare, hanno ricevuto condanne per i reati non compresi nell’elenco di quelli di particolare gravità e hanno mantenuto durante la detenzione un comportamento corretto, non ricevendo sanzioni disciplinari pesanti. In pratica si tratta di ben un sesto dei detenuti totali, una quota che se dovesse venire effettivamente liberata riporterebbe il totale dei detenuti quasi sotto la capienza massima degli istituti penitenziari italiani, attualmente stabilita in circa 51mila posti. Rimarrebbero ovviamente singole situazioni critiche, ma l’effetto nel riportare condizioni decorose di vita sarebbe indubbio.

Il ministro sta anche approntando un piano per le pene alternative che riguardano i tossicodipendenti, coinvolgendo le comunità terapeutiche e avviando percorsi di recupero per coloro che hanno commesso reati strettamente connessi alla tossicodipendenza. L’insieme delle due due misure garantirebbe alle carceri (dopo decenni) condizioni di vita decenti senza intaccare la certezza della pena e senza toccare i reati più importanti.

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di Paolo Cortese - 16 Luglio 2025