
Operazione della Gdf
Smantellata dalle Fiamme gialle di Ferrara la banda degli uomini d’oro: aveva portato 26 milioni di refurtiva in Svizzera
C’è un insospettabile compro-oro di Ferrara dietro il traffico di metalli preziosi tra l’Italia e la Svizzera, sgominato dalla Guardia di Finanza del capoluogo estense. L’imprenditore, con l’aiuto di alcuni pregiudicati della zona, avrebbe creato un consistente traffico di oro e argento di provenienza illecita e destinati, per la relativa fusione, oltre confine. Le ipotesi di reato sono commercio abusivo di preziosi e riciclaggio.
La maxi indagine della Guardia di Finanza di Ferrara
Nel corso delle investigazioni, durate due anni, della Guardia di Finanza di Ferrara, diretta dalla locale Procura della Repubblica, il gruppo sottoposto ad accertamenti ha acquistato in Italia oltre 560 chilogrammi di oro e oltre sessantacinque chili di argento, tutti presumibilmente di provenienza illecita, poi portati illegalmente in Svizzera. I proventi di tali operazioni sono stati quantificati in oltre 26 milioni, tutti ottenuti in contanti. Durante le indagini sono stati sequestrati monili d’oro e d’argento per oltre 220mila euro che erano stati nascosti all’interno di un pozzetto interrato nel giardino di casa di uno dei principali responsabili. Inoltre, presso il valico con la Svizzera, sono stati sequestrati 100.000 euro nascosti in un’auto, anche questi proventi della vendita illecita dei preziosi.
Per 17 soggetti ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di associazione per delinquere, di carattere transnazionale, commercio abusivo di preziosi usati e riciclaggio è stato chiesto il rinvio a giudizio. Altri 8 soggetti coinvolti nelle investigazioni hanno già avanzato proposta di patteggiamento, accolta dall’autorità giudiziaria, con parziale risarcimento del danno (tutto destinato ad enti benefici).