
La consultazione nel 2026
Separazione delle carriere, dal Senato il via libera al terzo voto. A ottobre finisce l’iter e poi il referendum
Palazzo Madama approva in seconda lettura la riforma sulla giustizia. Ad ottobre a Montecitorio la quarta votazione di un punto cardine del programma di centrodestra
L’aula del Senato ha approvato l’articolo 2 del ddl costituzionale sulla riforma della giustizia sulla Separazione delle carriere. Il testo, votato per alzata di mano, interviene sull’articolo 102 della Costituzione stabilendo che le norme sull’ordinamento giudiziario disciplinano anche le distinte carriere dei magistrati giudicanti e richiedenti.
La separazione delle carriere e l’iter
Trattandosi di una riforma costituzionale, la separazione delle carriere deve essere votata due volte dalle singole Camere, con una distanza non inferiore ai tre mesi tra una votazione e l’altra. Quindi, il testo dovrà tornare verso metà ottobre alla Camera per l’ultima e decisiva approvazione. Non essendoci stata la maggioranza qualificata (i due terzi) sarà poi obbligatorio il referendum confermativo, che presumibilmente si terrà tra febbraio e marzo del 2026. In questo caso, com’è noto, non serve raggiungere il quorum nella consultazione referendaria.
Cosa prevede la riforma costituzionale
Il disegno di legge sulla separazione delle carriere prevede la netta distinzione tra la carriera dei magistrati giudicanti (coloro che decidono i casi) e quella dei magistrati requirenti (pubblici ministeri che svolgono le indagini). In pratica, i magistrati dovranno scegliere all’inizio della loro carriera se intraprendere la carriera giudicante o quella requirente, e non sarà più possibile passare da un ruolo all’altro.
Saranno creati due Consigli superiori della magistratura, uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri, per gestire nomine, trasferimenti e valutazioni di professionalità. Viene istituita un’Alta Corte disciplinare per giudicare i magistrati, sia giudicanti che requirenti, in caso di illeciti disciplinari.
Un programma chiave del centrodestra
“Questo governo ha un consenso e un programma in cui c’era la separazione delle carriere: è naturale si raggiunge un obiettivo promesso agli elettori nel programma”, ha detto il viceministro della giustizia, Francesco Paolo Sisto. Un concetto ribadito più volte dal ministro Carlo Nordio e che avrà la legittimazione popolare proprio attraverso il referendum.