
Aiuto su aumenti e spese
Scuola, Meloni e Valditara blindano i libri di testo: soccorso alle famiglie oltre ogni rincaro (e propaganda)
Più risorse per l'acquisto manuali scolastici per i nuclei familiari meno abbienti: un fondo incrementato che compensa l'aumento dei prezzi e manda un segnale politico forte prima ancora che economico
Un aiuto concreto, mirato e in crescita per le famiglie italiane. Il governo Meloni, tramite il Ministero dell’Istruzione e del Merito, rafforza il suo impegno a sostegno degli studenti meno abbienti, garantendo che nessuno rimanga indietro a causa del caro-libri. Con un incremento significativo del fondo destinato all’acquisto dei testi scolastici, l’esecutivo risponde con fatti e cifre all’annoso problema dei costi che gravano sulle famiglie, superando gli aumenti imposti dagli editori e tracciando un percorso di supporto pluriennale che guarda al futuro della scuola.
Scuola, più risorse per l’acquisto dei libri di testo per le famiglie meno abbienti
E allora, come segnala tra gli altri Italpress, il fondo per l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno abbienti, in base alla legge di bilancio del 2023, stanziava, per l’anno 2024, 133 milioni, a cui vanno aggiunti ulteriori 4 milioni che il ministero dell’Istruzione e del Merito ha destinato a tale finalità, a seguito dell’approvazione del decreto-legge 160 del 2024.
Un fondo incrementato che mira a compensare l’aumento dei prezzi deciso dagli editori
Il fondo – ricorda il ministero – è stato incrementato anche per il 2025 di 4 milioni e, per il 2026 e 2027, di 6 milioni. In termini percentuali si tratta di un aumento percentuale per il 2024 e il 2025 del 3% e per ciascuno degli anni 2026 e 2027 del 4,5%. Risorse – sottolinea il ministero – che compensano abbondantemente l’aumento dei prezzi deciso dagli editori.
L’intervento del governo tra aiuto economico e segnale politico forte
In un momento storico in cui il carovita incide sui bilanci delle famiglie, l’intervento del governo non è solo un aiuto economico. Ma un segnale politico forte: l’istruzione è una priorità. E lo Stato è al fianco di chi, con sacrificio, investe nel futuro dei propri figli. Una risposta concreta e di sistema che, al di là delle polemiche ideologiche, dimostra la visione e l’attenzione di chi governa per il bene comune. Come per la crescita delle nuove generazioni.