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Schlein, Usa e getta: Conte il “pacifista” si imbuca al party dell’ambasciata americana e beffa Elly l’anti-Trump

Il ricevimento politico

Schlein, Usa e getta: Conte il “pacifista” si imbuca al party dell’ambasciata americana e beffa Elly l’anti-Trump

Politica - di Luca Maurelli - 3 Luglio 2025 alle 08:18

Si sarà chiesto fino all’ultimo, rimuginando su Nanni Moretti, se l’avrebbero notata più in presenza o in spirito santo? Alla fine Elly Schlein ha scelto di non andare, in ossequio alla linea anti-trumpiana scelta dal suo Pd e dal suo “campo largo” di sinistra, nel quale spicca il pacifismo estremo e ideologico di Giuseppe Conte, ex amico “Giuseppi” del presidente Usa. Peccato che il suo alleato sia sbucato vicino alla grigliata di hamburger, a sorpresa, tra una senape e una maionese: aveva deciso che lo avrebbero notato di più se fosse andato alle celebrazioni del 4 luglio ospite dell’ambasciatore a Roma per Tilman J. Fertitta, che ieri sera ha accolto oltre 3.000 invitati a Villa Taverna in occasione del 249° anniversario dell’Indipendenza americana.

Schlein, Usa e getta, poteva essere il titolo della serata di ieri. Con Conte a mischiarsi tra un centrodestra al gran completo, a ribadire – come ha detto la stessa Meloni – la stretta connessione tra Italia e Usa anche nelle strategie di politica estera. Il leader grillino, va detto, sembrava uno di casa, anzi, di “catering”, come ha sottolineato maliziosamente il senatore Gasparri: “Giuseppi”, fotografato accanto anche al suo “nemico” Crosetto, non sembravaper nulla imbarazzato dalle sue stesse polemiche contro gli Usa sul sostegno a Israele, sull’invio degli armamenti all’Ucraina, sulla richiesta alla Ue di alzare le spese militari al 5% del Pil e sull’attacco ai siti nucleari dell’Iran.

Schlein diserta l’Indipendence Day degli Usa, ma spunta Conte

Schlein ha tenuto il punto, disertando, Conte si è smarcato accreditandosi come leader di un’opposizione che prima o poi, a Palazzo Chigi, ha intenzione di cimentarsi con la politica estera. A sfilare nel parco dell’ambasciata, tra bandiere a stelle e strisce e riferimenti texani, un ampio e variegato parterre politico: oltre alle sorelle Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, accompagnato dal figlio Geronimo, a, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati, il viceministro all’Economia Maurizio Leo. A sorridere, a beneficio dei fotografi, tra i Cinquestelle, non solo Giuseppe Conte ma anche l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, dato in odore di candidatura alle regionali in Campania. Per il Partito Democratico, assente la segretaria Elly Schlein, si sono visti Beatrice Lorenzin, Lia Quartapelle e Alberto Losacco, oltre a Lorenzo Guerini, presidente del Copasir. Italia Viva era rappresentata da Maria Elena Boschi e Ivan Scalfarotto, mentre tra gli ospiti figurava anche Luigi Marattin, del Partito Liberaldemocratico.

“Assente Elly Schlein ma anche tutti gli altri leader, compare a sorpresa solo Giuseppe Conte – ‘Giuseppi’ per il tycoon – sulla cui presenza lo staff M5S mantiene il massimo riserbo fino all’ultimo miglio…”, scrive oggi Il Messaggero.
Di sicuro, il riserbo, Conte lo ha mantenuto con la sua Elly.

 

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di Luca Maurelli - 3 Luglio 2025