
Riflettori a buon mercato
Scena muta alla Maturità, i presidi: esibizionismo. Valditara: “Saranno bocciati”, suor Monia: “Imparate l’umiltà”
Ancora polemiche sulla "moda" degli studenti di "ammutinarsi' al colloquio orale per protesta contro i professori cattivi. Frassinetti: "Bene ha fatto il ministro dell'Istruzione, quando si è sicuri di essere promossi è un modo comodo di ribellarsi"
“Principalmente credo che sia esibizionismo. È un modo a buon mercato per avere una grande visibilità mediatica. Abbiamo tante cose che non vanno, si può legittimamente protestare, ma questo modo non è accettabile”. Parola di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, sul caso dei tre studenti che si sono “ammutinati” rifiutandosi di svolgere l’orale dell’esame di maturità. Immaturi, viene da dire altro che giovani sofferenti e incompresi dai prof cinici e bari.
Scena muta alla Maturità, solo esibizionismo a buon mercato
“Se c’è un esame, tra l’altro previsto dalla Costituzione, si deve sostenere in tutti i suoi aspetti. Sostenere tutte le prove d’esame – spiegano i presidi – è anche una forma di rispetto nei confronti degli altri candidati e della scuola come istituzione. Al momento l’unico requisito è che la somma totale dei punteggi dovuti al curriculum, alle due prove scritte e alla prova orale, sia almeno pari a 60. Se invece si introducesse una soglia minima anche non particolarmente elevata per ogni prova e in particolare per il colloquio, credo che questo tipo di difficoltà non si presenterebbe”.
Maturità, i presidi: solo esibizionismo
La scena muta per ‘boicottaggio’ non è consentita, dice chiaramente il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che preannuncia la bocciatura per casi del genere dal prossimo anno. “Bene ha fatto il ministro- commenta Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione – con la prossima riforma che stiamo per varare se uno studente non sosterrà l’orale decidendo di non rispondere alle domande dei docenti, con la chiara intenzione di boicottare l’esame, dovrà ripetere l’anno. In ogni caso, sottolineo, che rifiutarsi di sostenere l’orale quando si è sicuri di essere comunque promossi è un modo molto comodo di ‘ribellarsi”. “Giusto! Le regole vanno rispettate”. Nella polemica scende in campo sui social anche Matteo Salvini che condivide in pieno la postura del ministro dell’Istruzione, non a caso bersaglio privilegiato delle sinistre nostalgiche del ’68 e del 6 politico. Fabio Rampelli è stato tra i primi a commentare il secondo caso di mutismo selettivo dei maturandi. “L’esame di Stato si è sempre svolto con le stesse modalità. Una commissione che giudica mettendo voti agli studenti. Questo è sempre accaduto e ha segnato la vita di milioni di giovani alimentando anche canzoni, romanzi, film. I casi di scena muta sono un significativo indizio di una contestazione pericolosa, di fronte alla quale l’unica risposta efficace è ignorarla”.
Suor Monia: cari giovani imparate l’umiltà
Durissimo anche il giudizio di suor Monia Alfieri, che di formazione se ne intende. “Temo fortemente che si stia innescando una moda tra i giovani che sostengono il colloquio all’esame di Stato, di presentarsi al colloquio e fare scena muta. Quando la cronaca non riferisce di un solo episodio ma di un episodio ripetuto, significa che il meccanismo dell’emulazione è scattato. Emulazione in negativo, non in positivo. Francamente – aggiunge suor Monia, Cavaliere al Merito della Repubblica – non condivido neanche le ragioni che stanno dietro a questi comportamenti, non compete agli studenti sindacare la valutazione dei loro docenti. Tutte le esperienze in cui abbiamo sperimentato una insoddisfazione o in cui ci siamo sentiti incompresi sono servite, e lo si comprende solo a distanza, a farci crescere e a rafforzare il carattere. La logica che sta dietro la moda che prende il nome di before I deve essere fermata in tempo. Si tratta di un pensiero pericolosissimo, in quanto ispirato all’egoismo, alla egolatria. Cari giovani imparate anche il valore dell’umiltà”.