
Nazareno su Marte
Sanchez e Starmer in disgrazia, ma Elly continua a rincorrere adorante i suoi modelli azzoppati
A impensierire Ursula von der Leyen non è tanto la mozione di sfiducia prima della deadline della presentazione del bilancio dell’Unione, il 16 luglio, che non ha alcuna chance di riuscita ma la crisi nera dei governi di Barcellona e Londra. I due premier socialista e laburista, Pedro Sanchez e Keir Starmer a solo un anno dall’insediamento sono in caduta libera. Se, ipotesi non da escludere, il governo socialista cadesse e il primo ministro uscisse di scena per la legislatura europea sarebbero dolori.
Ssnchez nella polvere dopo lo scandalo corruzione
In Italia, però, c’è ancora chi, come Elly nel paese delle meraviglie, continua a guardare ai due leader progressisti come a esempi da seguire nel fuoco per battere le destre. Nel cuore di Schlein occupa un posto speciale Sanchez che vuole incontrare a tutti i costi quando il 10 luglio sarà in visita a Roma. Il Nazareno è in subbuglio per organizzare un bilaterale anche veloce, un ennesimo selfie perché la segretaria dem adora Pedro. Nessuno le ha detto che l’alleato spagnolo è sempre più zoppicante.
Solo Schlein continua a guardare adorante i leader progressisti
I malumori crescenti all’interno del Psoe, dopo lo tsunami giudiziario e l’arresto di Santos Cerdan, ex numero 3 del partito Socialista e fedelissimo di Sanchez, sono ancora più forti dopo il dietro-front di Bruxelles sulla legge contro il green-washing. Finora Sanchez è stato in qualche un elemento di garanzia e stabilità. Ma ora che è nella polvere per lo scandalo corruzione che ha investito il suo partito, tutti gli occhi sono puntati sugli sviluppi spagnoli. Sanchez per l’opinione pubblica spagnola ha solo due vie d’uscita: indire elezioni anticipate o dimettersi e proporre un altro candidato del Psoe alla presidenza del governo per il resto della legislatura. È quanto emerge dal sondaggio condotto da per Cadena Ser ed El País.
Gli spagnoli vogliono nuove elezioni subito
Il 41,2% degli spagnoli ritiene che il premier socialista debba indire elezioni immediate. Il 17,6% pensa che dovrebbe rassegnare le dimissioni. E proporre un altro leader socialista alla guida dell’esecutivo per il resto della legislatura. Solo il 21% degli intervistati ritiene che debba rimanere in carica fino al 2027. In socialisti hanno perso 2,8 punti rispetto a giugno, fermandosi al 27%. Si tratta del peggior risultato dalle elezioni del 23 luglio 2023 mentre continua la crescita di Vox che tocca il 15,2%, 1,3. È ben difficile che possa bastare una veloce maquillage al partito per salvare un governo appeso a pochi voti.
Starmer sopraffatto nei sondaggi da Farange
Non va meglio in Gran Bretagna per Keir Starmer che a solo 12 mesi dall’incoronazione si trova ampiamente superato nei sondaggi da Reform Uk, il partito di Nigel Farage. In queste ore rischia di mandare in fumo l’ampissima maggioranza parlamentare ottenuta (174 seggi in più dei conservatori). Il racconto del rinnovamento nazionale impresso dai laburisti è un ricordo lontano che seduce solo la leader del Pd. Come per Sanchez tutti gli analisti concordano: Starmer ha dilapidato un capitale politico immenso, con una delle peggiori performance di sempre.
Immigrazione, le statistiche allontanano gli elettori
Farage, secondo le ultime rilevazioni Ipsos, guida le preferenze dei britannici con il 34% dei consensi, 9 punti in più del labour. Come se non bastasse ieri Jeremy Corbyn ha confermato la volontà di fondare un nuovo partito in cui aggregare la galassia socialista. Tanti i dossier divisivi a cominciare dall’immigrazione. Nei primi sei mesi del 2025 quasi ventimila richiedenti asilo hanno attraversato la Manica. Il 50% in più dell’anno precedente, il 75% in più del 2023. Statistiche che affossano la fiducia dell’elettorato che si sta sempre più spostando verso Reform Uk.