
La protesta contro il disagio
“Roma non ti segue”: il presidio di Gioventù nazionale contro la giunta Gualtieri e il degrado nelle periferie
I giovani di destra non gradiscono la gestione di Roma del sindaco Roberto Gualtieri del Pd. Lo dimostra l’ultimo presidio di ieri al Campidoglio dei militanti di Gioventù nazionale, stufi delle promesse non mantenute dall’amministrazione comunale. La protesta era intitolata “Roma non ti segue”, visto il grande interesse del primo cittadino ai social network e lo scarso impegno sulle tematiche territoriali nel mondo reale. I ragazzi hanno lanciato il loro appello dal megafono, manifestando grandi preoccupazioni per gli scenari di fatiscenza che accompagnano le periferie romane, oltre alla mancanza dei punti di riferimento per i giovani. Le bandiere tricolori e quelle di Gioventù nazionale hanno accompagnato la protesta, oltre ai cori e alla rabbia di chi non ne può più del degrado capitale.
Al lato dello striscione con la scritta “Roma non ti segue”, alcune immagini satiriche: a sinistra quella di un bidone infuriato che dice: “Nun ce sto” e a destra una chitarra con le parole “Tanto pe canta’ “, riferite alla storica canzone di Nino Manfredi. L’ultima vignetta ironica riguarda la grande passione del sindaco per la chitarra, che è stata oggetto di scherno in tv con l’imitazione del comico genovese Maurizio Crozza.
Todde, Gioventù Nazionale: «Gualtieri star dei social ma una sciagura per i cittadini»
«Abbiamo manifestato contro il sindaco Gualtieri», ha scritto il presidente di Gioventù nazionale Roma Francesco Todde su Instagram, definendo il primo cittadino una «star dei social, ma una sciagura per i cittadini». Poi ha ricordato le motivazioni della protesta: «Ci sono quartieri abbandonati al degrado più becero, spazi sociali per i giovani inesistenti e una pessima visione per il futuro di Roma. Tra le altre critiche, mosse da Todde e dai ragazzi di Gioventù nazionale, figurano i «contributi pubblici elargiti per manifestazioni di parte e amici di partito, per finanziare la propaganda a danno dei cittadini». Infine, «Roma non è un palcoscenico per la propaganda. Roma siamo noi».
«Le periferie sono il cuore pulsante di Roma e non vanno abbandonate»
«Mentre il centro di Roma viene restaurato per i turisti, le periferie sprofondano nel degrado», ha spiegato uno dei militanti al megafono, aggiungendo che «interi quartieri sono abbandonati a loro stessi, senza manutenzione, senza servizi e senza unapresenza vera delle istituzioni». Poi ha aggiunto: «I romani si allontanano dal centro per necessità, ma poi si ritrovano a vivere in zone dove mancano le cose basilari: trasporti efficienti, aree verdi curate e presidi sociali. Eppure pagano le tasse come tutti, ma evidentemente per questa amministrazione ci sono cittadini di serie A e B». E ancora: «Le periferie non sono un peso, sono il cuore popolare di Roma e non possono essere dimenticate per fare contenti gli investitori del centro e le agenzie turistiche».