
Un passo atteso da decenni
Roma davvero Capitale: il governo approva la riforma. Meloni: «Restituiamo alla città il suo valore e investiamo sul futuro della Nazione» (video)
Il conferimento a Roma di poteri all'altezza del suo ruolo e della sua storia è una storica battaglia della destra, entrata nel programma di governo. Gualtieri ringrazia l'esecutivo per la «forte volontà politica» di raggiungere questo risultato
Era una storica battaglia della destra, ora è azione di governo: il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale su Roma Capitale per conferire finalmente alla città quei poteri legislativi e finanziari necessari a renderla all’altezza del proprio ruolo.
Meloni: «Investire su Roma significa investire sul futuro della Nazione»
«Investire su Roma significa investire sul futuro stesso della Nazione», ha detto Giorgia Meloni in un videomessaggio sull’approvazione della riforma da parte del Cdm, grazie alla quale «potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce». «È un impegno che abbiamo fissato nel programma di governo, che abbiamo mantenuto, un altro impegno mantenuto, perché tutte le Nazioni serie e degne di questo nome – ha aggiunto la premier – si rendono conto di quanto siano importanti la credibilità, il prestigio, l’autorevolezza della propria Capitale».
Il superamento del «confronto impietoso» con le altre grandi Capitali
Meloni, sottolineando che il testo è frutto di un lavoro condiviso anche con Regione Lazio e Campidoglio, ha quindi ricordato le condizioni eccezionali che fanno di Roma una città diversa dalle altre: non solo Capitale d’Italia, ma Città eterna, capitale del cristianesimo, capitale del Mediterraneo. Una identità complessa, stratificata, che si affianca alla condizione di città più popolosa d’Italia. «Eppure a fronte di tutto questo – ha sottolineato – la città è governata di fatto con gli stessi poteri di un Comune da poche migliaia di abitanti. Ed impietoso il paragone con le altri Capitali europee e mondiali, che godono di status particolari e sono delegate a esercitare poteri specifici. È un tema di cui si discute da svariati decenni, ma che nessuno prima di noi aveva avuto il coraggio e la determinazione di affrontare concretamente».
Una promessa della destra diventata programma e azione di governo
Non è un caso che la riforma, sventolata e mai realizzata dalla sinistra, arrivi con questo governo: prima che impegno del programma di governo, è stata una promessa formulata decenni fa dalla destra che sempre ha continuato a condurre la sua battaglia per Roma Capitale. Il testo, per la sua natura costituzionale, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento, per le quattro letture di rito. E lì si misurerà anche la volontà di tutte le forze politiche di procedere speditamente per sanare quel vulnus che rendeva Roma la cenerentola delle grandi Capitali, tutte già dotate di quei poteri che ora anche la città eterna si avvia ad ottenere.
Da «miraggio» a testo di legge: Roma Capitale diventa futuro concreto
L’approvazione della riforma è stata salutata come un «traguardo storico» dai consiglieri comunali di FdI di Roma e dal coordinatore cittadino Marco Perissa, che hanno rivendicato «con orgoglio l’iniziativa politica e istituzionale che ha portato all’approvazione di questo provvedimento». Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha ricordato come questa riforma sia stata per un tempo lunghissimo «un miraggio», relegata al rango di intenzioni da parte di una sinistra che «per decenni si è lambiccata il cervello» senza mai restituire al Paese il risultato. Tutto il centrodestra ha esultato, compatto nel salutare questo primo, fondamentale passo che segna l’avvio di un nuovo percorso per Roma.
Gualtieri ringrazia il governo per la «forte volontà politica» e il dialogo istituzionale
«Questa riforma costituzionale tanto attesa impatterà sulla vita dei nostri cittadini, con un rimando virtuoso anche alle altre province del Lazio», ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ringraziando il governo. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha voluto «ringraziare il presidente del Consiglio Meloni e il ministro Casellati per avere approvato un testo tanto importante», per la «forte volontà politica» dell’esecutivo di portare a compimento un percorso fatto più di stop che di go e per la «interlocuzione serrata con il sindaco» che ha favorito l’iter. Eppure a sinistra c’è stato chi ha avuto da recriminare, come il capogruppo di Avs Filiberto Zaratti che ha parlato di «pacco» per la scelta di inserire le modifiche in Costituzione invece di procedere con una legge ordinaria. Non stupisce: ci vuole un forte senso della Nazione per capire che la sua Capitale merita il giusto riconoscimento anche nella Carta.
Cosa prevede la riforma costituzionale per Roma Capitale
La riforma, infatti, inserisce Roma Capitale tra gli enti costitutivi della Repubblica, le attribuisce poteri legislativi su diverse materie e prevede anche che una successiva legge per stabilire il nuovo ruolo che dovranno avere i municipi nell’assetto futuro della città. Nel testo si legge che Roma «esercita la potestà legislativa nelle seguenti materie: trasporto pubblico locale; polizia amministrativa locale; governo del territorio; commercio; valorizzazione dei beni culturali e ambientali; promozione e organizzazione di attività culturali; turismo; artigianato; servizi e politiche sociali; edilizia residenziale pubblica; organizzazione amministrativa di Roma Capitale (…) a decorrere dalle prime elezioni dell’Assemblea di Roma Capitale successive alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale».