
Entro il 2027
Rai, di tutto di più, anche nel potenziamento degli organici: regolarizzati altri 127 giornalisti
Nel mondo della comunicazione le note di Stampa romana sono un bollettino ai naviganti tanto emblematico quanto allarmante: l’ultimo riguarda Radio Radicale, con l’organico ridotto all’osso, ma ancora prima La7, sempre di più la tv dell’informazione di tg e programmi, “fa record di ascolti e utili, ma per i giornalisti – con le retribuzioni più basse nel loro settore -non c’è alcun riconoscimento”, denuncia il Cdr. In questo panorama, la Rai registra un’incoraggiante inversione di tendenza.
I dati forniti da viale Mazzini parlano chiaro. L’ipotesi di accordi siglati tra Rai- Usigrai e Rai- UniRai – che prevedono entro 2027, previa selezione, l’assunzione di 127 giornalisti professionisti, ora diversamente contrattualizzati, “è la dimostrazione del concreto impegno aziendale volto a valorizzare il lavoro delle risorse interne e di una attenzione ai lavoratori precari, insieme a quella rivolta alle Redazioni giornalistiche, per colmarne i vuoti d’organico e continuare a garantire la migliore qualità dell’informazione sia nazionale che sul territorio.
Sempre in considerazione delle esigenze d’organico, inoltre, l’Azienda si impegna, ad avviare nel corso del 2026 iniziative di selezione pubblica geolocalizzate per le carenze che si determineranno a seguito delle uscite dalla Tgr nel 2027”.
Rai, in felice controtendenza nel mondo della comunicazione
E questo nonostante i paletti imposti dal perimetro di sostenibilità economica e finanziaria della Rai: i tagli per 26 milioni di euro previsti dalla Finanziaria costringono i vertici di viale Mazzini rappresentano infatti una spada di Damocle. Ciononostante, l’accordo dimostra l’importanza che per il Servizio Pubblico ha il mantenimento del primato della sua offerta informativa, garantendo e continuando a garantire la migliore qualità di informazione, *approfondimento e inchiesta, di cui Rai ha il maggior numero di ore.
A partire dal 2023, la cosiddetta TeleMeloni ha aumentato le ore complessive di programmi di approfondimento dell’8,2% (+ 200 ore 2025 vs 2022) raggiungendo la cifra di 2719 ore. Incremento che è ben evidenziato anche dall’aumento dei titoli di approfondimento proposti che, nel periodo oggetto di analisi, crescono del 20.7%, attestandosi su un totale di 146 titoli.
Non va infine dimenticato che la Rai è il Broadcaster pubblico europeo con l’offerta informativa più ampia: tredici ore giornaliere rispetto alle 2.3 di BBC e alle 3,4 di France Télévisions. Non solo: dal confronto con gli altri servizi pubblici europei, la Rai può vantare risultati di tutto rispetto. Tra le Big 5 dell’Ebu è tra quelle che mette meglio a frutto le risorse che ha, pur essendo la più penalizzata a livello di finanziamento pubblico.
Il bilancio 2024 approvato dal Cda Rai il 22 maggio scorso si è chiuso con un risultato netto in pareggio e con un indebitamento netto “attestato su livelli di sostenibilità” e pari a 513 milioni di euro, in miglioramento per circa 55 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Risultati decisamente apprezzabili, considerato il difficile contesto socio-economico mondiale e la presenza, nell’esercizio, dei costi legati ai Campionati Europei di Calcio e ai Giochi Olimpici di Parigi.