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Rackete molla la poltrona, la Salis la ringrazia ma rischia la sua. E le “stelle” della sinistra cadono una a una…

Politica e fallimenti

Rackete molla la poltrona, la Salis la ringrazia ma rischia la sua. E le “stelle” della sinistra cadono una a una…

Politica - di Luca Maurelli - 10 Luglio 2025 alle 10:49

Il tributo è commosso, suggellato anche da una foto ricordo insieme. “È stato un piacere conoscerti e condividere un pezzo di strada insieme @caro.rackete. Grazie per tutto l’affetto e la solidarietà che hai sempre mostrato nei miei confronti. Grazie per il tuo impegno, l’ispirazione e la coerenza. Ci vediamo nelle lotte!”, scrive Ilaria Salis su Instagram, il giorno dopo le dimissioni di Carola Rackete dal Parlamento europeo. Un saluto che nasconde, forse, i suoi stessi timori. Anche la Salis, candidata da Avs e inserita nel gruppo “The Left” di Bruxelles, rischia di perdere la poltrona a breve.

La Commissione Affari Giuridici (JURI) del Parlamento europeo ha deciso di rinviare la votazione sulla richiesta d’immunità avanzata dall’Ungheria qualche giorno fa. Il voto inizialmente previsto per il 24 giugno è stato rimosso dall’ordine del giorno e non ha ricevuto nuova data ufficiale. Il rinvio sarebbe dovuto a turbative interne al PPE, e non è escluso che il voto venga posticipato a metà luglio o addirittura a settembre. La votazione in Commissione deve essere seguita da un voto in Seduta Plenaria, presumibilmente a fine luglio o settembre, prima della possibile revoca dell’immunità

Rackete, Salis, Soumahoro, Lucano: le stelle della sinistra cadono come birilli

Ma la sensazione è che le candidature-bandiera inaugurate dalla sinistra sia alle Politiche che alle Europee, inizino a mostrare tutti i suoi limiti. Come dimenticare la figuraccia, nel Parlamento italiano, del duo Fratoianni-Bonelli che accolsero a pugnetti alzati il leader dei “migranti” Aboubakar Soumahoro, paladino dell’accoglienza, salvo poi cacciarlo dopo lo scoppio dell’inchieste sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera.

E che dire di Mimmo Lucano, il sindaco accogli-tutti di Riace, che a sua volta rischia la poltrona di sindaco. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 1 anno e 6 mesi, con pena sospesa, per un reato di falso in atto pubblico relativo a una delibera del 2017 . La pena è sospesa, quindi non comporta detenzione. Tuttavia, essendo una condanna definitiva, si apre la possibilità (in base alla legge Severino) di perdita della carica da parte di Lucano. Infatti, dopo la conferma della condanna, il prefetto di Reggio Calabria ha avviato la procedura di decadenza da sindaco; il Consiglio comunale di Riace si era espresso a favore della permanenza in carica, ma il Tribunale di Locri, il 1° luglio 2025, ha dichiarato la decadenza da sindaco. La battaglia legale prosegue, quella politica sembra già persa.

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di Luca Maurelli - 10 Luglio 2025