
"Gioiello" dell'arte italiana
Prezioso violino Stradivari perduto e ritrovato: dalla Germania al Giappone, tesoro da milioni di dollari
Un pezzo pregiato, un raro violino firmato dal celebre liutaio Antonio Stradivari fu trafugato da una cassaforte di Berlino durante la seconda guerra mondiale. L’opera, datata 1709, risalente all'”età d’oro” della liuteria cremonese, era stata affidata alla banca dalla famiglia ebrea Mendelssohn-Bohnke, che temeva per i propri beni durante le persecuzioni naziste. Per decenni la famiglia cercò invano di ritrovare il violino, noto come “Mendelssohn”, pubblicando annunci e sporgendo denunce presso le autorità tedesche. L’opera, valutata milioni di dollari, era stata considerata perduta o distrutta. Ora, un gruppo di esperti sostiene di averlo localizzato, seppur sotto un altro nome: “Stella”. La scoperta ha catalizzato l’interesse internazionale , racconta il “New York Times”, ed è merito della studiosa Carla Shapreau.
Violino Stradivari perduto, l’esperta lo ha riconosciuto
L’esperta ha riconosciuto il violino in fotografie esposte nel 2018 a Tokyo durante una mostra dedicata agli Stradivari- racconta Paolo Martini sull’Adnkronos- . Nonostante la data riportata fosse 1707 invece di 1709, le caratteristiche uniche del legno e i segni d’usura coincidono perfettamente. Jason Price, fondatore della casa d’aste newyorkese Tarisio, ha confermato che un violino datato 1707, molto simile, passò nel 2000 dalla sua asta senza essere venduto. Per Price e altri esperti, i due strumenti sono senza dubbio lo stesso violino. Il proprietario attuale, il violinista giapponese Eijin Nimura, noto artista per la pace dell’Unesco, ne rivendica la legittima proprietà, negando qualsiasi illegittimità. Tuttavia, la famiglia Mendelssohn-Bohnke, sparsa tra Europa e Stati Uniti, spera in una risoluzione amichevole, lamentando che Nimura non abbia ancora riconosciuto il loro diritto sull’opera.
La vicenda, sottolinea il “New York Times”, mette in luce le difficoltà di ricostruire la storia di strumenti rari e pregiati, spesso oggetto di traffici opachi e privi di documentazione storica certa, soprattutto quelli sottratti durante il nazismo. L’impegno di Shapreau e di altri ricercatori che tracciano il percorso di questi beni culturali è fondamentale per restituire ai legittimi proprietari ciò che è stato perduto o sottratto. Per la famiglia Mendelssohn-Bohnke, questo violino non è solo un oggetto di valore economico, ma un simbolo del loro patrimonio culturale e musicale, profondamente legato alla memoria dei loro cari.