
Sette e (non) sto
Pnrr, settima rata da 18,3 miliardi e spesa salita al 40%: l’Italia si conferma prima della classe in Europa
L'erogazione è attesa per oggi, porterà l'incasso totale a 140 miliardi. Dopo di noi c'è la Spagna con 48 miliardi erogati. Il focus ora è sulla realizzazione dei progetti. Il governo accelera ulteriormente e avvisa i naviganti: va tenuto il passo
È attesa già per oggi la liquidazione della settima rata del Pnrr, che porterà i fondi ottenuti dall’Italia a 140 miliardi di euro. La richiesta di pagamento era stata presentata a dicembre, la Commissione aveva approvato la valutazione preliminare il primo luglio. La rata ammonta a 18,3 miliardi. Il 30 giugno il governo ha inviato la richiesta di pagamento dell’ottava rata, pari a 12,8 miliardi: i traguardi e gli obiettivi da raggiungere entro il primo semestre 2025 sono stati raggiunti. Per l’Italia il risultato è doppio, perché molti di quegli obiettivi sono stati conseguiti con largo anticipo rispetto ai tempi fissati.
Il booster del 2025: già speso il 40% dei fondi erogati
Una particolare accelerazione si è registrata nei primi mesi del 2025. I dati aggiornati al 31 maggio 2025, contenuti nell’articolato dossier che il Servizio studi della Camera ha dedicato all’attuazione del Piano, parlando di circa 79 miliardi di euro già spesi, oltre il 40% dei 194,4 miliardi di risorse complessive a disposizione dell’Italia. A dicembre la spesa, secondo i calcoli della Corte dei Conti, era a poco meno di 64 miliardi di euro, pari al 33% dei finanziamenti europei.
Al primo luglio presentati 299mila progetti
I dati di maggio del Servizio studi della Camera vanno integrati con quelli della Ragioneria generale dello Stato, dai quali risulta che al primo luglio 2025 erano stati presentati circa 299mila progetti, dei quali 125mila già conclusi e 174mila in corso. Guardando a traguardi e obiettivi, dall’avvio dell’attuazione del Pnrr ne sono stati conseguiti 374 sui 614 totali. Ne rimangono da raggiungere 240 previsti negli ultimi due semestri, di cui 177 relativi all’ultimo semestre con scadenza 30 giugno 2026.
L’Italia prima della classe in Europa
Finora, e al netto della settima rata, la Commissione europea ha erogato all’Italia 122,2 miliardi di euro, considerando raggiunti i 270 traguardi e obiettivi previsti negli scorsi semestri per il pagamento delle precedenti sei rate. La cifra rappresenta un primato in Europa. Dopo di noi c’è la Spagna con 48 miliardi erogati su 163 assegnati.
Il governo avvisa i naviganti: tenete il passo
Ma il governo vuole fare di più e la stessa premier Giorgia Meloni ha sollecitato i ministri a non perdere il passo. Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, ieri, nel corso di un evento di FdI sullo sviluppo delle aree interne, a Brugnato, in provincia di La Spezia, ha ricordato che «ora la sfida è concludere i progetti», avvertendo che «la legge prevede che a fine 2026 chi ha bucato obiettivi e ci ha portato a una penalizzazione a livello nazionale con un reintegro delle risorse all’Ue sarà chiamato in solido a risponderne». «Le norme dello Stato non sono editti che vengono emessi solo per fare carta sulla Gazzetta ufficiale ma sono norme che quando entrano in vigore devono essere rispettate», ha detto il ministro, esortando ciascun soggetto in causa a fare la propria parte o a farsi da parte.