
La decisione
Pedaggi autostradali, stop agli aumenti: FdI e Lega disinnescano le polemiche e zittiscono l’opposizione
La premier e il ministro Salvini decidono insieme di bloccare il provvedimento che era nato per garantire maggiori risorse ad Anas nella gestione della manutenzione. Accolte prontamente le richieste dei consumatori in coerenza con una linea del centrodestra che tutela gli automobilisti
Stop ai rincari dei pedaggi autostradali. Arriva da Fratelli d’Italia e Lega il no all’aumento dei pedaggi in autostrada che sarebbe dovuto partire il 1 agosto.
È stato ritirato l’emendamento che avrebbe aumentato dal primo agosto i pedaggi autostradali. La questione si era sviluppata, venerdì 4 luglio, in mattinata quando in commissione Ambiente, alla Camera dei deputati, dove si sta esaminando il decreto infrastrutture, era arrivato un emendamento dei relatori che puntava ad aumentare i pedaggi autostradali per tutti i veicoli dal primo agosto.
Il no di Meloni ai rincari
Nel testo si parlava di integrare il canone annuo corrisposto ad Anas, “di un ulteriore importo, calcolato sulla percorrenza chilometrica, pari a 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di Pedaggio A e Bea 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di Pedaggio 3, 4 e 5 a decorrere dal primo giorno del mese successivo a quello di entrata in vigore del presente comma”. In pratica, l’aumento sarebbe di un euro ogni mille chilometri. Che poi sarebbe “incrementato ogni due anni” per aggiornarlo all’avvio.
La proposta legata al fabbisogno Anas
La proposta, si legge nella relazione illustrativa, “si rende necessaria per individuare una copertura strutturale per il fabbisogno incrementale necessario ad Anas per far fronte ad una serie di eventi occorsi negli ultimi periodi (ridefinizione della rete in gestione Anas, incremento dei costi per l’illuminazione pubblica ecc.)”. Un fabbisogno che “ammonta a circa 90 milioni di euro annui”. Adoc ne aveva chiesto il blocco ricordando che, “gli automobilisti già affrontano i rincari dei prezzi di carburanti e un costo della vita sempre più elevato”.
Meloni non sapeva dei rincari e ha bloccato tutto
La premier non sapeva nulla dell’emendamento e ovviamente non ha gradito la misura. Poco dopo le sei del pomeriggio, una nota di Matteo Salvini annunciava che , “il vicepremier e ministro dei Trasporti ha chiesto di ritirare l’emendamento “conteso . La Lega ritira la firma, poi tocca a Fdi. “Non ci sogneremo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente” dicono i deputati di Fdi Baldelli e Milani, relatori del dl Infrastrutture. “Accogliamo con grande favore l’invito di Salvini a ritirare l’emendamento”. Niente rincari, e tutto risolto.