
Cultura e identità
Pasolini, Mollicone: finalmente il Parlamento ricuce un ferita dopo la cacciata dal Pci”
“Sono sempre grato quando viene pubblicato un approfondimento su questo autore, uno dei più grandi intellettuali del Novecento in Italia. Da sempre crediamo che questo luogo, il Parlamento, e la classe politica, in modo trasversale, debba ricucire il grande strappo storico del trattamento a lui riservato negli anni e ben rappresentato dagli interventi pubblicati in questo saggio”. Così Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura di Montecitorio, in occasione della presentazione del libro di Lanfranco Palazzolo “Il Parlamento contro Pasolini, ostilità in forma di prosa verso PPP”.
Mollicone: finalmente la politica recupera Pasolini
“Abbiamo ricordato più volte la grandezza di Pasolini qui alla Camera. Nel 2022, in occasione del centenario della sua nascita, come Icas – Intergruppo Cultura, Arte, Sport – abbiamo sostenuto un vero e proprio palinsesto culturale di celebrazione della sua figura”. “Il testo che presentiamo oggi – ha spiegato Mollicone – è un passo notevole sullo studio del rapporto conflittuale che la politica in maniera trasversale aveva con Pasolini e le sue opere. Oltre agli interventi dei parlamentari presenti nel libro, penso al travagliato e discusso rapporto di Pasolini con il Partito comunista. Da cui fu espulso nel 1949 per indegnità morale. È una storia eclatante. Lo stesso Movimento sociale italiano sulla sua figura fu spaccato”.
Il missino Niccolai lo difese più volte in Aula
“Da una parte – prosegue il parlamentare di FdI – c’era chi vedeva in lui un uomo e un pensatore fuori dalle righe, un provocatore. Dall’altra c’era chi accolse con favore le sue posizioni tradizionaliste. Sull’aborto, sulla difesa dei dialettismi del territorio e sul caso legato alle manifestazioni di Valle Giulia”. Mollicone ricorda poi che Giuseppe Niccolai, storico deputato di Pisa del Msi, più volte in Aula lo citò. E lo difese dai giornali di sinistra che volevano la sua testa. “Fu grazie a lui che nelle sezioni si iniziarono a leggere le sue opere, Gli scritti corsari tra tutti. In più numeri della Voce della Fogna vi furono dei richiami alle idee espresse in quei testi. In questo senso – aggiunge Mollicone – ricordo lo storico convegno del 3 dicembre 1988, nella sezione romana del Msi di via Acca Larenzia. Ci ritrovavamo nella sua denuncia del conformismo, malattia delle nuove generazioni di italiani”.
Una grande eredità a cui lavora il ministero della Cultura
“Una grande eredità per cui questo stesso governo, prima con il ministro Sangiuliano e ora con il ministro Giuli, sta lavorando”, anticipa il presidente della commissione Cultura della Camera. “Il suo storico appartamento a Roma è stato acquisito dal Ministero ed è ora parte della rete museale nazionale. Sono iniziati a fine maggio gli interventi di riqualificazione”.