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Paolo Borsellino, 33 anni dopo, Meloni: “Il suo esempio continua a vivere ogni giorno: non chinò mai la testa”

La premier sulla strage

Paolo Borsellino, 33 anni dopo, Meloni: “Il suo esempio continua a vivere ogni giorno: non chinò mai la testa”

Per la presidente del Consiglio quel sacrificio non fu invano e indebolì la mafia. Mattarella e La Russa parlano di ferita aperta., mentre Chiara Colosimo invita i giovani a guardare gli occhi del giudice. Stasera la fiaccolata a Palermo organizzata da FdI

Politica - di Mario Campanella - 19 Luglio 2025 alle 12:08

Faceva caldo a Palermo 33 anni fa. E non sapevamo che la mafia uccideva soprattutto d’estate. Paolo Borsellino stava per andare a salutare la madre, in via D’Amelio. Bastò che premesse il pulsante del citofono. 57 giorni dopo il suo amico, Giovanni Falcone, l’altro grande eroe dell’antimafia vera moriva insieme a tanti ragazzi della sua scorta. Quella morte, a cui seguirà una primavera di attentati e stragi, segnerà la fine di Cosa Nostra, che sarà decimata e sradicata. Fratelli d’Italia ha organizzato una serie di manifestazioni in tutto il paese. E la presidente del Consiglio, che decise di iscriversi al Msi proprio quel giorno, a soli 15 anni, ha voluto testimoniare come la figura del grande magistrato sia viva e attuale.

Meloni: “Borsellino non ha mai chinato la testa”

“Oggi, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio, ricordiamo Paolo Borsellino, un uomo che ha sacrificato la sua vita per la verità, per la giustizia, per l’Italia. Il suo esempio continua a vivere in chi ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, combatte per un’Italia più giusta, libera dalle mafie, dal malaffare, dalla paura”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aggiunge: “Non c’è libertà senza giustizia, non c’è Stato senza legalità. Ai tanti magistrati, Forze dell’Ordine e servitori dello Stato che hanno scelto il coraggio, anche a costo della vita, dobbiamo gratitudine e rispetto. Hanno tracciato una strada che non può essere dimenticata. Quel testimone è ancora saldo. E lo porteremo avanti ogni giorno, con rispetto, con determinazione, con amore per la nostra Nazione. In ricordo di Paolo Borsellino e di chi non ha mai chinato la testa“.

Mattarella: “Assassini sconfitti e condannati”

“La strage di via D’Amelio ha impresso un segno indelebile nella storia italiana. La morte di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – voluta dalla mafia per piegare le istituzioni democratiche, a meno di due mesi dall’attentato di Capaci, intendeva proseguire, in modo eversivo, il disegno della intimidazione e della paura. La democrazia è stata più forte. Gli assassini e i loro mandanti sono stati sconfitti e condannati. “. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La Russa: “Ferita sempre aperta”

“Via D’Amelio resta ancora oggi una ferita aperta nella memoria collettiva ma rimane anche un luogo simbolico in cui si rinnova La volontà di non arrendersi mai di fronte al crimine e all’indifferenza. Il sacrificio di Paolo Borsellino e dei suoi agenti continua ad interrogarci chiedendoci coerenza, coraggio e responsabilità perché La memoria non può essere un gesto rituale ma deve tradursi ogni giorno in impegno concreto per una Nazione più giusta, libera e fedele ai valori della legalità”, dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Colosimo ai giovani: “Guardate gli occhi di Borsellino”

“Voglio ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, ascoltando le sue parole, sempre forti e attuali con un pensiero ai giovani. Ascoltatelo, guardate i suoi occhi e cogliete quanto fosse intensa la fiducia che riponeva in voi. Bisogna ogni giorno fare la propria parte per glorificare la cultura della legalita’. Non vi assopite, partecipate e siate parte del cambiamento. Abbiamo bisogno di voi, non possiamo tradire il suo sogno di avere nuove generazioni, che non vedono più la mafia con distacco, indifferenza e rassegnazione”. Lo afferma la presidente dell’Antimafia, Chiara Colosimo.

Piantedosi depone la corona di fiori

Nella caserma della polizia di Stato “Lungaro” a Palermo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della polizia Vittorio Pisani, la presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè hanno reso omaggio alle vittime della strage di via D’Amelio.

Fontana: “Fare tesoro del suo esempio”

“A 33 anni dalla terribile strage di via D’Amelio, il mio pensiero commosso va al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della scorta uccisi: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. In questa giornata rivolgo la mia sentita vicinanza ai loro familiari. L’esempio di coraggio e determinazione del giudice Borsellino nella lotta alla mafia rappresenta un’eredità preziosa di cui fare tesoro, che continua a ispirare ogni giorno chi è impegnato nella difesa della legalità”. Cosi il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Nordio: “La sua borsa come la camicia insanguinata di Livatino”

“La memoria di Paolo Borsellino è impressa nel nostro cuore in modo indelebile. Nel suo ricordo ed in suo onore noi continuiamo con tutte le nostre forze a combattere la mafia ed ogni forma di criminalità organizzata. La reliquia della sua borsa è stata esposta in parlamento, come a suo tempo lo è stata al ministero la camicia insanguinata di Rosario Livatino”, cosi il Guardasigilli, Carlo Nordio.

La fiaccolata a Palermo con Arianna Meloni

Fiaccolata stasera a Palermo alle ore 20 con Arianna Meloni. Presenti anche Sara Kelany, deputato di FdI , Chiara Colosimo, Giovanni Donzelli,  responsabile nazionale dell’organizzazione di FdI e il parlamentare Francesco Filini.

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di Mario Campanella - 19 Luglio 2025