
Passi falsi dell'Ue
Pac, Lollobrigida al fianco degli agricoltori: “Proposta insoddisfacente, fondi indefiniti e visione miope. Così si indebolisce l’Europa”
All'assemblea nazionale della Coldiretti monta la protesta contro il taglio del 20% dei fondi per il bilancio 2028-2034. Il ministro: "Si percorre una strada al contrario". Prandini incalza: "Riscrivere tutto". Fitto pronto al dialogo in Commissione.
Il palco dell’assemblea nazionale della Coldiretti si trasforma in trincea agricola. Il ministro Francesco Lollobrigida non usa giri di parole: la proposta della Commissione europea sul bilancio 2028-2034 è «insoddisfacente». Una bocciatura netta, motivata non solo dal taglio del 20% ai fondi della Politica agricola comune (Pac), ma da quella che definisce «un’involuzione rispetto a una pianificazione di carattere strategico».
Lollobrigida: “Un passo indietro né utile né tollerabile”
«La scelta della Commissione – ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura – è un passo indietro rispetto alla visione originaria dei padri fondatori, che avevano immaginato una Pac in grado di garantire sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e sviluppo dei territori. Indebolire questo impianto significa indebolire l’Europa stessa». E rincara: «L’indeterminatezza dei fondi non è né utile né tollerabile».
L’accusa: “Una strada al contrario, la Pac non era un privilegio”
Secondo Lollobrigida, a Bruxelles si sta giocando una partita al ribasso, che rischia di smantellare uno dei pilastri dell’integrazione europea. «La Pac non era un privilegio, ma una quota intangibile di risorse pensata per rafforzare il progetto europeo. Oggi invece si percorre una strada al contrario». Il riferimento è alla proposta della presidente Ursula von der Leyen di unificare fondi agricoli e di coesione in un contenitore unico, offuscando la trasparenza nella destinazione delle risorse.
Fitto: “C’è una nuova architettura, ma il confronto è aperto”
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto tenta comunque la rassicurazione, pur riconoscendo la portata del cambiamento: «C’è una nuova architettura del bilancio. Il primo pilastro agricolo è stato garantito con 294 miliardi di euro. La parte relativa allo sviluppo rurale – oggi 87 miliardi – sarà collocata nei piani nazionali e regionali del fondo unico. Sarà un lavoro lungo e complesso, ma il confronto è aperto e costruttivo».
Prandini: “Una proposta senza logica, serve una riscrittura totale”
Parole che non bastano a rassicurare Coldiretti. Il presidente Ettore Prandini parla di «un percorso che non ha senso né logica economica». Annuncia una battaglia, a partire dal Consiglio europeo, perché la manovra venga «totalmente riscritta». «Non si può ipotizzare una tassazione per le imprese sopra i 100 milioni di euro mentre si taglia il sostegno all’agricoltura. Confidiamo nel ruolo dei capi di Stato per modificare radicalmente questa proposta».
L’Italia guida un fronte con 17 Paesi: “Serve rispetto”
Lollobrigida ricorda inoltre il documento italiano sottoscritto da 17 Paesi come «un lavoro preciso e importante», che dimostra come la Commissione stia «andando in un verso diverso rispetto a quello indicato dagli Stati nazionali che rappresentano la volontà popolare». Per il ministro i popoli sono sovrani e le Nazioni devono tornare a contare.
Coldiretti: “770mila aziende colpite. A rischio territori e filiere”
La protesta è tutt’altro che simbolica. Secondo i dati Agea elaborati da Coldiretti, oltre 770mila aziende agricole italiane saranno colpite dal taglio della Pac. Il passaggio al fondo unico renderà più difficile monitorare l’uso effettivo delle risorse. L’organizzazione teme per le filiere produttive, i territori rurali, gli investimenti in energia pulita e la tutela ambientale. Si rischia di diluire tutto – osservano – magari per finanziare il riarmo.
La preoccupazione si estende anche oltre Atlantico. Secondo Coldiretti, a maggio l’export agroalimentare italiano negli Stati Uniti si è fermato a +0,4%, frenato dai dazi aggiuntivi dell’amministrazione Trump e dall’inflazione. «Serve trovare un accordo che tuteli le nostre imprese senza fare cedimenti sul fronte della qualità e della sicurezza alimentare – spiega anche il segretario generale Vincenzo Gesmundo – Un cambio di passo rispetto a una situazione attuale dove la presidente von der Leyen non si è letteralmente vista».
Lollobrigida invita alla calma sui dazi e rassicura sulle politiche nazionali
«Credo — ha continuato Lollobrigida — che dobbiamo fare meno astrologia e più azioni concrete su un duplice piano. Il primo è rafforzare, e lo abbiamo fatto, la trattativa insieme all’Unione europea con gli Stati Uniti, un alleato strategico, per trovare il giusto compromesso verso il quale speriamo di poter andare perché conviene ad entrambi ed è quindi utile commentare quando le trattative si saranno chiuse e cercare, ovviamente, di aggiustare il tiro rispetto a quelle che possono essere le criticità che eventualmente deriveranno da scelte di un tipo piuttosto che di un altro».
In arrivo il collegato alla manovra: l’agricoltura è tornata centrale
«Nel frattempo sul piano nazionale noi facciamo la nostra parte: tra qualche giorno presenteremo un collegato che abbiamo annunciato durante la legge finanziaria, perché mentre gli altri chiacchieravano noi ci confrontavamo con le associazioni», ha aggiunto il titolare del dicastero dell’Agricoltura, ricordando che l’assemblea di Coldiretti è un’occasione di confronto su «temi», «criticità», ma anche «opportunità del nostro sistema». E, quindi, «per dare riscontro alle emergenze e dare una visione strategica di investimenti non basati sulla ricerca di consenso immediato, ma su quello che deve essere un rafforzamento del settore primario perché torni ad essere una priorità. In Italia lo è, lo è con il governo Meloni, deve tornare ad essere per tutta Europa». Quanto al collegato di prossima presentazione, «sicuramente è oggetto di interventi sui settori critici e anche sulle criticità di sistema che nel tempo non sono state affrontate», ha chiarito Lollobrigida.
Fitto: “Due anni di lavoro per semplificazione e flessibilità”
L’assemblea si chiude con un auspicio. Ed è Fitto a rilanciare: «Semplificazione e flessibilità» devono essere i capisaldi del nuovo bilancio. «Questa è la sfida che abbiamo di fronte e questo è il lavoro che mi auguro sono certo, porteremo avanti insieme nei prossimi anni. Io ci sono». Così da Roma parte un segnale forte: “Questa Pac s’ha da rifare”.