
Soluzioni inedite
Offerte in chiesa con il Pos: la sfida (divertita) di Giorgetti a Zuppi. «All’estero lo fanno, la Cei ci pensi»
Il ministro dell'Economia lancia la proposta a un evento di Nexi sulle donazioni al Terzo settore e scherza sui "pizzicotti" della Conferenza episcopale
All’estero già succede e, in fondo, ormai anche in Italia ci siamo abituati a pagare anche piccole cifre con le carte, a partire dal caffè al bar. Dunque, perché non prevedere il Pos anche per le offerte in chiesa? A lanciare la proposta è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, complice il contesto: la presentazione del progetto di Nexi “Dona Italia”, grazie al quale sarà possibile effettuare donazioni al Terzo settore attraverso uno speciale Qr-code a forma di cuore.
Offerte in chiesa con il Pos: l’idea di Giorgetti
Sebbene l’idea di offrire un obolo in chiesa con la carta di credito possa suonare bizzarra alle nostre orecchie, in altri Paesi è già in uso, come ricordato dallo stesso Giorgetti. Senza contare che sovente le donazioni alla chiesa superano di gran lunga qualche spicciolo, e non solo da parte di qualche paperone: a chi non è capitato, in occasioni liete come i matrimoni o strazianti come i funerali, di ritrovarsi a inseguire il sagrestano alla fine del rito con qualche banconota in mano? In fondo, il gesto ne guadagnerebbe un po’ in eleganza.
Il ministro: «All’estero già lo fanno, la Cei ci pensa»
«All’estero normalmente uno lo può fare, invece in Italia questo non è molto d’uso. Mi hanno spiegato che la parrocchia deve essere iscritta al terzo settore, quindi questo è un segnale che mandiamo alla Cei, visto che ogni tanto ci tirano dei pizzicotti, di intensificare questo tipo di presenza», ha detto Giorgetti sorridendo. «Speriamo che il progetto abbia successo anche nelle parrocchie», ha aggiunto, inviando un cordiale saluto al cardinale Matteo Zuppi «con amicizia».
Il saluto «con amicizia» al cardinale Zuppi
Secondo una ricostruzione del Corriere della Sera, il riferimento ai «pizzicotti» andrebbe letto alla luce delle modifiche introdotte dal governo alle destinazioni dell’8xmille, dove alle cinque voci tradizionali – fame nel mondo, calamità naturali, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati e beni culturali – è stata aggiunta quella per la prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche, che aveva fatto storcere un po’ il naso a Zuppi, preoccupato che potesse rappresentare una forma di “concorrenza” dello Stato in un ambito in cui forte la presenza del mondo cattolico.
Zuppi chieda alla sinistra le donazioni, chieda ai suoi amici, quelli che proteggono l’aborto ,il fine vita l’utero in affitto , ecc…