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Si apre a Napoli l’evento dei Conservatori europei che mette al centro il Mediterraneo

Nuove sfide

Non da Bruxelles, ma da Napoli: l’Europa dei Conservatori riparte dal Mediterraneo. Al via l’evento di Ecr Party

Si apre oggi la tre giorni sul tema “Il Mediterraneo sta plasmando il futuro dell’Europa?”. Fidanza, Giordano e Schiano spiegano al Secolo perché l'Ue deve riportare il baricentro al Sud, crocevia delle nuove traiettorie

Europa - di Alice Carrazza - 10 Luglio 2025 alle 13:58

Napoli non è stata scelta per caso. «Non è una cornice pittoresca, ma un banco di prova». Ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia Michele Schiano di Visconti, promotore dell’iniziativa che da oggi al 12 luglio vedrà il partito dei Conservatori e riformisti europei (Ecr party) fare rotta sul capoluogo partenopeo per interrogarsi su una domanda tanto provocatoria quanto centrale: “Il Mediterraneo sta plasmando il futuro dell’Europa?”.

I conservatori ripartono da Napoli

La scelta è pienamente politica. A dirlo è Schiano di Visconti: «Significa smettere di guardare l’Europa solo dal Nord. Napoli è stata scelta perché qui si concentrano tutte le contraddizioni dell’Unione: mobilità, sicurezza, economia reale, rapporto tra centro e periferia». E aggiunge: «Se il Mediterraneo modella il futuro dell’Europa, allora bisogna partire da un luogo che ne conosce il peso ogni giorno».

Il Sud e l’Italia come baricentro

Il Mare nostrum torna a essere il perno. Un luogo geografico e politico in cui si intrecciano rotte commerciali, tensioni geopolitiche, traffici energetici, emergenze migratorie. E l’Ue? Deve tornare ad essere «protagonista». Così la vede Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles e vicepresidente dell’Ecr Party: «Il Mediterraneo è di nuovo teatro di confronto globale. E l’Europa è ancora priva di una strategia condivisa. Noi diciamo: partiamo da qui. Ridiamo senso alla parola sovranità. Parliamo di sicurezza, ma anche di crescita economica e lavoro. L’Ecr vuole fare da raccordo tra chi non si accontenta dell’attendismo europeo e vuole tornare a incidere»

Ma quale ruolo per l’Italia in questo scenario? Solo mediazione? Fidanza è netto: «Deve essere un baricentro. Non possiamo più limitarci a mediare: dobbiamo guidare. Napoli è una città che guarda al mondo. Se l’Italia sa valorizzare questa sua posizione può diventare la voce forte del Mediterraneo in Europa. Il governo Meloni si sta muovendo in questa direzione. Il partito dei Conservatori vuole rafforzarne la traiettoria a livello continentale».

Non una vetrina, ma un’officina di idee

Ad Antonio Giordano, deputato e segretario generale dell’Ecr party, il compito di entrare nel dettaglio di un programma fitto e ambizioso, tenuto insieme da una convinzione: «L’Ue o torna alla concretezza, o perde se stessa». Così racconta che si parlerà di «lavoro nel Mezzogiorno, di difesa delle frontiere, di rotte commerciali verso l’India in alternativa al potere sempre maggiore della Cina, di sfide strategiche che arrivano dall’Est e dai poli». Ma anche di intelligenza artificiale. Perché, come sottolinea Giordano, «il filo conduttore è uno soltanto: i conservatori vogliono un’Unione che protegga e costruisca, non che si limiti a regolamentare. La nostra è una politica del fare, non del rinviare».

Si tratta di un’altra idea d’Europa? «Sì, ma non un’utopia», risponde ancora. «Un’Europa radicata, non sradicata. Sovrana, non subalterna. Realista, non ideologica. A Napoli metteremo in rete esperienze diverse: dalla Polonia alla Romania, dalla Croazia agli Stati Uniti». In «un’alleanza politica ma anche culturale per restituire al Vecchio Continente un significato che oggi molti cittadini sentono smarrito».

Il programma

Il programma dell’evento è infatti pensato per incidere. I lavori si aprono oggi nel pomeriggio con il workshop “Nuove rotte, nuove regole: commercio e sicurezza in Europa”, accompagnato anche da un’esercizio con l’Ai. A seguire, spazio ai giovani con la Youth Experience. Poi il confronto su “Gestione dei flussi migratori: una prospettiva conservatrice”, “Economia blu e lavoro: i tre mari”, e “Imec: uno sguardo al futuro del commercio tra India, Medio Oriente, Mediterraneo e Transatlantico”.

Sabato, nella giornata conclusiva, il focus si sposterà sull’Ucraina, con un dibattito dal titolo emblematico: “Sicurezza, sovranità e ricostruzione”.

Napoli, laboratorio dell’Europa che verrà

Sul palco del Royal Continental si alterneranno Roberts Zile, vicepresidente del Parlamento europeo, gli esperti Kaush Arha e Doaa Abdel Motaal, i leader del partito dei Conservatori: il presidente Mateusz Morawiecki è il vicepresidente George Simion, insieme agli stessi Fidanza e Giordano. 

Una presenza italiana ampia e trasversale: Nello Musumeci, Luca Ciriani, Tommaso Foti, Edmondo Cirielli, Antonio Iannone, Wanda Ferro, Giovanni Donzelli. Sarà presente anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Tutti uniti da un impegno comune: trasformare il Sud da punto cieco della politica continentale a chiave di volta per il futuro.

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di Alice Carrazza - 10 Luglio 2025