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Urbano Cairo rivendica “l’indipendenza” di La7 e una parte di canone: “Facciamo molto servizio pubblico”

Presentando i palinsesti

Non chiamatela Tv di sinistra: Cairo rivendica «l’indipendenza» di La7 e chiede una parte del canone

L'editore illustra i programmi della prossima stagione. Tante conferme e qualche new entry eccellente: arrivano Gratteri e Saviano. Insinna fuori dall'autunno. Mentana? «Ha un contratto in scadenza nel 2026»

Cronaca - di Federica Parbuoni - 3 Luglio 2025 alle 16:21

La7 non è di opposizione al governo, vorrebbe anzi più esponenti dell’esecutivo tra i propri ospiti e inoltre svolge una funzione da servizio pubblico e quindi meriterebbe una parte di canone. È il ritratto che della rete ha fatto il suo editore, Urbano Cairo, in occasione della presentazione dei palinsesti della prossima stagione.

Da Gruber a Formigli: la conferma dei programmi di punta

Tante le conferme: Lilli Gruber con il suo Otto e Mezzo, Corrado Augias con La Torre di Babele e La Torre di Babele doc, Giovanni Floris con diMartedì, Aldo Cazzullo con Una Giornata Particolare; Corrado Formigli con Piazzapulita, Diego Bianchi con Propaganda Live, Massimo Gramellini con In altre Parole. E, ancora, confermati Omnibus, Coffee Break, L’Aria che Tira, Tagadà.

Quanto a Enrico Mentana, che qualche giorno fa aveva fatto un post che sembrava prefigurare un addio, Cairo ha chiarito che «ha un contratto in scadenza nel 2026. Intanto oggi ha detto con chiarezza che rimane a La7».

Dentro Nicola Gratteri e Roberto Saviano, fuori Flavio Insinna

La rete registra anche alcune new entry eccellenti: il procuratore Nicola Gratteri terrà le sue Lezioni di Mafie in quattro puntate straordinarie e Roberto Saviano sarà protagonista di un nuovo programma in sei puntate dal titolo La Giusta distanza. In prime time torna Ezio Mauro con due biografie su Putin e Papa Francesco e ci sarà anche l’attore Fabrizio Gifuni a raccontare, in una serata speciale con la collaborazione di Gherardo Colombo, la storia della loggia massonica P2. In autunno, invece, sarà sospeso il programma di Flavio Insinna, Famiglie d’Italia. «Nel preserale sappiamo che il game show non è in linea con la domanda della gente che vede la nostra rete. Con Insinna pur impegnandosi allo spasimo non abbiamo ottenuto i risultati sperati e per questo in autunno abbiamo deciso di fermarci», ha spiegato Cairo.

Cairo: «La7 non si posiziona all’opposizione, non siamo un partito»

«Con La7 – ha detto il presidente di Cairo Communication e ad di Ras Mediagroup – noi non ci posizioniamo all’opposizione, del resto non siamo un partito, siamo una rete televisiva libera e indipendente con giornalisti di grande qualità e professionisti molto capaci, i quali per di più invitano soggetti politici o opinionisti, giornalisti e quant’altro che appartengono a tutti gli schieramenti».

«Noi – ha proseguito Cairo – siamo sempre stati così, diciamo che questa cifra di indipendenza l’abbiamo sempre avuta in occasione di tutti i governi, tant’è che oggi ho avuto delle monate da tutti, forse tranne che da Gentiloni», ha detto Cairo, aggiungendo che «ci piacerebbe che dalla parte politica governativa qualcuno in più venisse. Gli inviti li facciamo, noi invitiamo tutti e ci fa piacere che alcuni vengano a sostenere un punto di vista diverso». «La rete non ha un punto di vista, La7 è una rete che ospita soggetti politici e non, opinionisti e non, che hanno una loro idea della realtà», ha aggiunto l’editore.

«Facciamo molto servizio pubblico, dovremmo avere una parte di canone»

E, quindi, insomma, il fatto che la gran parte di queste personalità sembrino offrire tutte la stessa idea di realtà, che a sua volta definisce una spiccata identità della rete, dev’essere in parte dovuta ai forfait governativi e in parte a un’interpretazione un po’ forzata di certo pubblico. Come la malizia che notoriamente sta negli occhi di chi guarda. Del resto, basta scorrere la lista dei nomi di punta della rete e aver visto qualche trasmissione storica per valutare appieno le parole dell’editore. Il quale ha anche rivendicato che «ci sembrerebbe giusto ricevere una parte di canone, anche piccola», perché «facciamo molto servizio pubblico, molta informazione, e c’è sempre una attenzione notevole da parte nostra su temi che toccano la sensibilità delle persone».

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di Federica Parbuoni - 3 Luglio 2025